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Cronaca

«Dimissioni». A Ca' Farsetti proteste e cori contro il Bosco dello sport

Tensioni in Consiglio comunale giovedì pomeriggio. Alcuni si erano presentati per assistere al dibattito in Aula e non sono potuti entrare. Contestazioni alla maggioranza e al sindaco. Le opposizioni si scagliano contro palazzetto e stadio

La discussione sul progetto del Bosco dello sport a Ca' Farsetti giovedì non c'è stata. Il sindaco dopo aver ribadito la volontà di procedere con stadio e palazzetto a Tessera, con il supporto del governo se non con i fondi del Pnrr, ha lasciato il Consiglio comunale rinviando ad una sezione ad hoc il confronto. Intanto in molti erano arrivati a Ca' Farsetti per assistere al dibattito, non tutti sono potuti salire in sala consiliare.

Ci sono stati dei momenti di protesta, delle contestazioni mentre polizia locale e carabinieri assicuravano l'ordine pubblico. In coro alcuni hanno gridato: «Dimissioni, dimissioni!», rivolgendosi alla maggioranza. Il laboratorio occupato Morion, che aveva annunciato la sua presenza in Consiglio, ha srotolato il suo striscione inneggiando a case e servizi per i residenti. «Venezia ha perso cento milioni del Pnrr. Brugnaro, imperterrito, rilancia pretendendo l’intervento dello Stato e l’utilizzo di 200 milioni di soldi pubblici per realizzare il (suo) palasport e lo stadio - si legge nel post Facebook - Viviamo una città stretta tra la morsa di un turismo onnivoro e incontrollato e l’enorme abbandono del patrimonio pubblico. È ormai impossibile trovare affitti a prezzi accessibili, a fronte di un parco case Ater e Erp per lo più abbandonato».

Roventi anche gli interventi dell'opposizione, tutta schierata contro il Bosco dello sport e critica, per le «troppe le occasioni perse per la città», ha commentato il consigliere Pd, Alessandro Baglioni. «Mancano case, trasporti, servizi, il confronto e l'ascolto», ha rincarato il capogruppo del Partito Democratico, Giuseppe Saccà. Marco Gasparinetti di "Terra&Acqua" ha chiesto la cancellazione immediata dell'Accordo di programma su cui poggia il consenso metropolitano all'utilizzo dei 93 miloni e mezzo del Pnrr per il Bosco dello sport. «È carta straccia - tuona - e ci sono 70 mila euro di consulenze, un danno erariale», mentre l'assessore al Bilancio Michele Zuin lo constestava dicendo: «capisco debba farsi sentire perché ha portato gente in Consiglio comunale, ma non è così».

«Il sindaco non ha avuto il coraggio di confrontarsi con l'opposizione e i cittadini - dice Monica Sambo, consigliera e segretaria del Pd - La maggioranza ha addirittura anticipato la discussione sul bilancio per impedire che l’aula si riempisse con i cittadini accorsi per ascoltare il dibattito. È assurdo che anche dopo la bocciatura dell’Unione Europa questo Comune voglia  spendere 300 milioni di euro di risorse pubbliche per fare il palazzetto dello sport e lo stadio».

Uno dietro l'altro, anche se la discussione era stata rinviata, i gruppi di minoranza hanno contrastato il progetto del Bosco. «Forse si pensava di poter prendere in giro l'Europa definendo la colata di cemento sul terreno agricolo, "Bosco" - afferma il consigliere di "Tutta la città insieme!", Giovanni Andrea Martini - Non si è dato ascolto a chi aveva già avanzato dubbi e perplessità. Questo basterebbe per una richiesta di dimissioni o perché un sindaco rassegni le dimissioni vedendosi bocciare dall’Europa il progetto simbolo della suo governo». 

«Il sindaco difende il progetto di stadio e palasport e attacca chi aveva, con il Pat, pianificato la “cittadella dello sport”, dimenticando che si tratta di una decisione votata, oltre che dal Comune, dalla Provincia e dalla Regione, cioè dalla gran parte della sua attuale maggioranza. Dimentica anche il punto critico che riguarda il finanziamento totalmente pubblico del progetto, con fondi sottratti a opere fondamentali: riqualificazione urbana e ambientale e rigenerazione socioeconomica. Brugnaro vuole spendere oltre 300 milioni di fondi pubblici, mentre le urgenze vere e le necessità profonde della città restano irrisolte», sostiene il consigliere della Lista Verde e Progressista, Gianfranco Bettin.

Intanto il Consiglio comunale ha approvato il rendiconto di gestione 2022 con 20 voti favorevoli e 12 contrari, tra le grida: «Vergogna, vergogna!». Il consuntivo si è chiuso con un avanzo libero di 54.406.171,75 euro, un utile di conto economico pari 43.600.471 euro, una giacenza di cassa libera al 31.12. 2022 pari a 191.045.515,86 euro e un indice di tempestività dei pagamenti pari a -17,79 giorni. Nella relazione tecnica è stato sottolineato che la giacenza di cassa si è giovata del rientro di alcune anticipazioni e dilazioni che erano state effettuate durante il periodo pandemico.

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