Le casse comunali sono vuote, il bilancio è sempre gravato da un pesante negativo e quindi tutti devono fare dei sacrifici, dipendenti comunali compresi. Questa, secondo Diccap, è la realtà che rappresenta il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. Solo che le cose, denuncia il sindacato, non stanno proprio così: "In questi giorni i lavoratori hanno avuto l’ennesimo esempio del fatto che i soldi ci sono, eccome, per ciò che interessa: se ne deduce che dei lavoratori del Comune, al sindaco, interessi poco o niente".

Nel mirino c'è il presunto trattamento "di favore" riservato ai nuovi assunti nello staff del primo cittadino: "Lo staff è stato definito in data 31 luglio - spiega Diccap - con l’assunzione di alcune persone individuate in base a vincolo fiduciario". Dipendenti con un contratto di lavoro a termine, legato al mandato amministrativo del sindaco. "Fin qui tutto regolare, compresa la definizione degli stipendi che spettano a questi colleghi, dipendenti dell’amministrazione comunale come gli altri. Il dubbio sorge quando, consultando le delibere pubblicate mercoledì, ci accorgiamo che il trattamento economico accessorio previsto dai contratti collettivi - quello che a tutti i dipendenti è stato azzerato dal mese di luglio - è invece chiaramente previsto per questi lavoratori".

Una differenza che fa infuriare il sindacato dei dipendenti comunali: "Regole e diritti valgono per tutti o solo per alcuni? Siamo alle solite, con situazioni privilegiate per chi è più vicino al sole? Oltretutto la decisione della Giunta stabilisce per il personale di staff che l’indennità una tantum (straordinari, produttività collettiva e qualità della prestazione individuale), aggiuntiva allo stipendio da contratto nazionale, vada da € 26.650,00 (un secondo stipendio!) a €10.725,00!".