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Cronaca Portogruaro / Via San Giacomo

Portogruaro, palazzine per i migranti. Protesta notturna: "Li bloccheremo"

Una settantina le persone che si sono radunate tra le 2 e le 4 della notte in via San Giacomo: "Qui ci sono case e attività, non possono stare". Sopralluogo di Ulss e autorità in mattinata

La protesta si è alzata di tono, fino a raggiungere via San Giacomo anche nelle ore notturne. Dopo che coloro che si dicono contrari all'arrivo di ulteriori migranti a Portogruaro hanno fatto sentire la propria voce giovedì sera anche in piazza del Municipio, con tanto di raccolta firme. Continua a tenere banco la polemica sulla decisione della Prefettura di Venezia di acquisire dal Demanio tre palazzine dal demanio (si tratta di ex alloggi militari) per trasferire alcuni migranti dall'ex base di Conetta, che sta "scoppiando".

Le palazzine che ospiteranno i migranti

Allo stato, ha fatto sapere Ca' Corner, solo 4 appartamenti saranno agibili con piccoli lavori di manutenzione. Tanto che alcuni comitati e privati cittadini prefigurano il possibile arrivo di richiedenti asilo già nelle prossime ore. Con ogni probabilità non sarà così: i sopralluoghi sono tuttora in corso (anche venerdì mattina, tra Asl e Prefettura). Servirà ancora del tempo. Sul posto pure i responsabili del Comune. Naturalmente a presidiare la zona anche almeno una pattuglia del commissariato della città del Lemene. Quando tutto sarà a regime potrebbero trovare spazio poco più di cento richiedenti asilo.

La galassia di presìdi e comitati che si scaglia contro l'arrivo dei migranti ha già annunciato ulteriori iniziative di protesta: obiettivo essere sempre presenti davanti alle 3 palazzine per monitorare passo, passo gli eventi. Sabato ci sarà un sit-in dalle 17 in poi, mentre venerdì mattina c'erano altri cittadini, tra cui Vittorio Roncaglia. Giovedì sera, invece, erano una settantina i manifestanti radunati nella via. Intanto il sindaco di Portogruaro, Maria Teresa Senatore, ha informato i gruppi consiliari e la giunta di quanto sta accadendo e si è impegnata a farlo anche nel prossimo futuro, "step by step". Il primo cittadino ha chiesto al prefetto di valutare la possibilità di rinforzi per il personale di polizia nella città del Lemene. I tempi sono stretti, anche perché l'ex base di Conetta è una pentola a pressione che non può che preoccupare: anche per le condizioni in cui vivono gli oltre mille ospitati. 
 

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