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Cronaca

Una settimana che non dimenticheranno mai: "Noi, in Centro Italia in aiuto ai terremotati"

Partiti il 26 novembre alla volta di Montemonaco, nell'Ascolano, i volontari della protezione civile di Venezia raccontano la loro esperienza: "E' gente dal cuore grande, ma stremata"

Una testimonianza appassionata e coinvolgente per raccontare l'esperienza vissuta nelle zone terremotate, dopo una settimana di lavoro intenso, dedicato all'assistenza delle popolazioni colpite dal sisma del 30 ottobre scorso. Partiti il 26 novembre alla volta di Montemonaco, comune dell’Ascolano situato a 1000 metri di altezza e rientrati a casa sabato, i volontari dei gruppi di Venezia Terraferma, dei GIPS di Marghera e dell'associazione Protezione Civile del Lido, assieme ai colleghi di Spinea, Quarto d'Altino e Marcon, hanno organizzato lunedì pomeriggio nella sede operativa di via Mutinelli un incontro con la stampa per raccontare la loro esperienza.

All'appuntamento è intervenuto l'assessore comunale alla Sicurezza e Protezione civile, Giorgio D'Este, insieme al comandante della polizia locale Marco Agostini, al dirigente della Protezione civile Valerio Collini e ai sindaci di Marcon, Andrea Follini, di Quarto D'Altino, Claudio Grosso, e di Spinea, Silvano Checchin. La partenza dei volontari era stata stabilita nell’ambito delle turnazioni assegnate dalla Città metropolitana di Venezia a ciascuno dei sette distretti di protezione civile che insistono nel territorio provinciale e dalla organizzazione generale dell’intervento curata dalla Regione. La squadra era composta da un capo-campo, due cuochi e quattro volontari quali tecnici esperti in manutenzioni.

I cuochi, con il supporto degli altri volontari, - è stato raccontato - hanno preparato tre pasti quotidiani alla quarantina di altri soccorritori presenti (vigili del fuoco, Croce Rossa, radioamatori ARI, Agesci e Associazione nazionale carabinieri) e a circa 80 cittadini sfollati dalle proprie abitazioni. I volontari, coordinati dal capo-campo, hanno assicurato il costante funzionamento della struttura polifunzionale, una colonia estiva diocesana, nella quale erano alloggiati i soccorritori sia sotto l’aspetto tecnico-impiantistico sia nella gestione logistica e di controllo accessi, così come della tensostruttura esterna, a disposizione in caso di necessità.

Prezioso poi il lavoro dei volontari manutentori, che hanno provveduto allo stendimento delle linee elettriche per fornire riscaldamento e luce ai camper e ai container che alloggiavano gli sfollati, eseguito molti interventi di manutenzione a impianti antincendio, idraulici e di riscaldamento e assicurato la percorribilità degli accessi alla struttura, in quanto, come preventivabile data l’altitudine del luogo, anche la neve ha fatto la sua comparsa. Da parte di tutti i volontari è stato sottolineato l'ottimo rapporto umano instaurato con gli altri soccorritori e, soprattutto, con gli abitanti del luogo, che hanno sottolineato “sono grati verso chi li aiuta ma veramente provati da un sisma che sembra non volerli abbandonare più. Ogni giorno e ogni notte, infatti, la terra ha continuato a tremare infinite volte”.

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