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Cronaca Spinea

Verso il confine per portare in salvo 49 mamme e bambini dall'Ucraina

Alle 3 della notte fra lunedì e martedì comincerà il viaggio in pullman da Spinea. Arriveranno in Italia mercoledì sera per ricongiungersi con i parenti in tutto il Veneto

 «È straordinario che gli uomini vogliano salvare i figli e le mogli e mandarli in posti sicuri mentre loro rimangono lì a combattere. E noi rispondiamo al loro appello mettendoci a disposizione e portando aiuto. La guerra è sempre una tragedia, e l'Italia è pronta a dare una mano a queste famiglie». Per questo, spiega il capogruppo della Lega in Consiglio comunale a Spinea, Pietro Curreli, un pullman partirà alle 3 della notte fra lunedì e martedì per viaggiare alla volta del confine fra Polonia e Ucraina e portare a bordo 49 donne e bambini che stanno fuggendo dalla guerra nel loro paese. Individuate attraverso i contatti fra i cittadini ucraini residenti in Veneto e le associazioni umanitarie, queste mamme con i bambini viaggeranno verso l'Italia sul pullman noleggiato dal Comune, supportate da 4 accompagnatori, e arriveranno in Italia mercoledì sera, per poi raggiungere parenti e conoscenti in tutto il Veneto.

Un'impresa resa possibile dalla partecipazione di tutta la città, dal Comune alle associazioni, fra cui la Pro Loco, la Pro Senectute e Lions di Spinea, e dalla raccolta fondi cui hanno preso parte varie attività commerciali del territorio. A bordo del mezzo ci saranno 4 accompagnatori fra cui Curreli, che ha alle spalle una carriera di 40 anni da vigile del fuoco ed esperienze in altri teatri di guerra, e un giovane ucraino di 21 anni, Oleh Stetsyuk, residente a Spinea, che farà da interprete. «All'andata porteremo indumenti, materiale di primo scoccorso e cibo - spiega il vicesindaco di Spinea e assessore ai Servizi sociali, Edmondo Piazzi -. Importante il lavoro dei servizi sociali in questo quadro complesso che cambia di ora in ora. Porteremo qui queste persone affinché si ricongiungano con i famigliari, non solo a Spinea, ma in tutta la regione e qualcuno anche a Ferrara e Bologna».

«Ci siamo messi a disposizione per dare una mano mettendo le nostre risorse, persone e conoscenze, al servizio della missione. Abbiamo raccolto 3 mila euro in una settimana e contiamo di poter avere altri fondi a disposizione per provvedere alle necessità delle persone rifugiate», commenta Manuele Bortolato, tesoriere della Pro Loco. «È un primo passo quello che è stato fatto, l'idea è di proseguire negli aiuti», dice Maria Luisa Franco, vicepresidente della stessa associazione spinetense. «Ogni cittadino deve difendere il proprio Paese e i suoi famigliari, e io non potevo rimanere impassibile di fronte a quello che sta succedendo in Ucraina, per questo partirò e darò il mio supporto con la lingua», ha detto il giovane Stetsyuk che farà parte del gruppo in partenza da Spinea nella notte.

«È stata una corsa contro il tempo, stiamo affrontando un'emergenza, e la cultura dei Servizi sociali è una cultura di pace, per cui ognuno di noi si sarebbe messo al servizio della città per dare sostegno alle popolazioni colpite dalla guerra. In questo bisogna ringraziare le associazioni che si sono rese immediatamente disponibili anche per le piccole cose, come la preparazione dei cestini con le vivande per il viaggio. Pensiamo - dicono Stefania Rossini, responsabile dei Servizi sociali del Comune, e Rossella Degano, Istruttore amministrativo  - che questa esperienza sarà come un sasso nello stagno, un po' alla volta muoverà tutti. Sorprende la vicinanza e la partecipazione senza appartenenze: si dà da fare la gente per la gente. Dove c'è sofferenza non possiamo non esserci». 

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