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Cronaca

Il punto sulle trattative («che non sono cominciate») per l'acquisto di 27 milioni di dosi di vaccino

Il dottor Flor ha spiegato oggi in conferenza stampa di essere in attesa di numero di lotto e scadenza delle dosi proposte. «Solo dopo l'approvazione si può iniziare una trattativa»

Di tutti i mediatori che hanno proposto dosi di vaccino Pfizer al Veneto, in 6 hanno fornito le informazioni richieste dal direttore della Sanità veneta Luciano Flor, che si sta occupando delle prime fasi esplorative per conto della Regione. In particolar modo con 2 sono continuati i discorsi: ora il Veneto è in attesa di conoscere numero di lotto e relativa scadenza, parametri fondamentali che spetterà poi al commissario straordinario Domenico Arcuri verificare. «Solo a quel punto - come ha spiegato Flor a margine del punto stampa di oggi del governatore Luca Zaia - sarà possibile avviare le trattative.

Per il momento, quindi, la Regione non sta negoziando sui prezzi delle singole dosì né tantomeno sui tempi dell'eventuale consegna. Questo almeno stando a quanto sottolineato da Flor, che ha spiegato che senza le necessarie autorizzazioni ministeriali non ci si può muovere in alcun modo. «Non cominciamo con iniziative di acquisto, - ha detto - se poi non abbiamo autorizzazione all'acquisto. Stiamo condividendo le modalità dell'operazione con la stuttura commissariale del Governo». Flor ha anche sottolineato come siano state scartate le proposte arrivate in merito a vaccini non approvati da Ema (russo e cinese) e a dosi di AstraZeneca proposte a 24 euro l'una.

Sulla questione dell'approvvigionamento parallelo dei vaccini era intervenuto anche Zaia, spiegando che «se è vero che i vaccini ci sono, allora abbiamo il dovere etico di cercarli». I vaccini eventualmente acquistati sul mercato, in maniera legale, devono essere verificati, ma lo stesso governatore ha spiegato che Arcuri, durante una conversazione, gli avrebbe detto: «se sono buoni, come si fa a dire di no a 27 milioni di dosi?».

Nelle eventuali trattative, il Veneto non sarebbe da solo: Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e anche le Marche avrebbero dato piena disponibilità a collaborare. «Il tempo è il fattore essenziale. - ha spiegato Zaia - Se riusciamo a vaccinare tutti i cittadini, prima dell'estate potremmo avere un Veneto "covid free"».

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