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Cronaca

Il quadro di Léger alla Guggenheim è falso, lo rivelano i test al carbonio

Concentrazione di isotopi radiottivi troppo elevata nella tela, il dipinto risale a quattro anni dopo la morte del celebre pittore impressionista francese

Un falso nella collezione Peggy Guggenheim, questo è quanto scoperto dagli esperti di Firenze e Ferrara, che sono riusciti a “smascherare” l'impostore tra le tele attribuite al pittore francese Fernand Léger. Il dipinto, acquistato dalla mecenate americana in persona negli anni '70, è stato sottoposto alla datazione al carbonio e, soprattutto, al controllo delle particelle di C-14, rivelando la sua vera origine.

IL PROCEDIMENTO – La ricerca, già pubblicata sull'European Physical Journal Plus, è stata portata avanti dai ricercatori dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) di Ferrara, con l'aiuto dei tecnici fiorentini del Laboratorio per l'ambiente e i beni culturali (Labec), che hanno messo a disposizione il loro acceleratore di pa rticelle. Grazie al costoso macchinario gli esperti hanno potuto misurare la concentrazione di radiocarbonio presente in un piccolo frammento di tela non dipinta, scoprendo che i livelli di isotopi radioattivi datano senza alcun dubbio il tessuto del dipinto come realizzato dopo gli anni '50, più precisamente quattro anni dopo la morte dell'artista, avvenuta nel 1955. La datazione precisa è possibile grazie ai test sulle bombe nucleari compiuti durante la guerra fredda: le esplosioni “a fungo” hanno infatti disperso nell'aria (e sulle piante di lino, da cui si ricavano le tele) particelle radioattiva in una misura mai vista in precedenza, permettendo però di stabilire senza errori se un qualsiasi oggetto risalga al periodo storico precedente o successivo al primo test atomico.

IL QUADRO – I rilevamenti italiani, identificando il quadro come uno dei soggetti al cosiddetto “bomb peak” (come gli esperti chiamano l'alta concentrazione di c-14), tolgono qualsiasi dubbio sull'attribuzione dell'opera, già da tempo contestata. Il dipinto, considerato appartenente alla serie “Contraste de Formes” di Léger, era infatti da anni oggetto di animate discussioni, fomentate soprattutto dallo scetticismo del critico Douglas Cooper. La tela, mai inserita in catalogo e mai più esposta da quando la Fondazione Solomon R. Guggenheim ha assunto la responsabilità della collezione, è ora classificata ufficialmente come falso in piena regola.

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