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Martedì, 3 Ottobre 2023
Cronaca

Quando il Veneto passa in zona bianca e le regole che si dovranno seguire

Per la prima settimana la nostra Regione ha avuto parametri compatibili con la fascia di rischio inferiore, che dovrà mantenere per altri 15 giorni

Per la prima settimana il Veneto ha parametri da zona bianca. L'incidenza dei positivi al covid è inferiore a 50 ogni 100mila abitanti (44,9) e l'Rt a 0,74; ottimi i dati dell'incidenza ospedaliera, al 9% sia in area non critica sia in terapia intensiva, con soglie rispettivamente del 40 e 30%. Questo significa che se la nostra Regione dovesse mantenere questi parametri (o migliorarli), dal 7 giugno la promozione in fascia bianca potrebbe essere sicura.

Le regole in zona bianca

In zona bianca valgono soltanto le regole di comportamento e non c'è il coprifuoco. In sostanza, chi si trova in una Regione bianca è tenuto a rispettare le tre regole base anti coronavirus: l'obbligo della mascherina, il distanziamento sociale e la sanificazione delle mani. Tutte le attività sono aperte.

Con l'entrata in vigore del nuovo decreto sulle riaperture sono scattate anche le nuove regole per l'attribuzione dei colori delle regioni: si baseranno sull'incidenza dei contagi e sul tasso dei ricoveri in ospedale. Fino al 16 giugno ci saranno due monitoraggi paralleli: uno con le nuove regole e uno con Rt e rischio complessivo basato su ventuno parametri. Con le nuove regole, volute dai governatori, sarà più ridotto il rischio di cambio colore. Anche in caso di un Rt e un rischio complessivo da zona arancione, se l'incidenza resta contenuta e la pressione negli ospedali non cresce si potrà restare in zona gialla.

In sostanza, il decreto prevede che l'indice di diffusione del contagio, l'Rt, continuerà ad incidere sul monitoraggio settimanale fino al 16 giugno, ma in caso di discordanza delle valutazioni con i nuovi criteri (incidenza e occupazione posti letto), le regioni verranno collocate nella fascia di colore inferiore. Quindi, ancora per alcune settimane, l'attuale sistema di accertamento del rischio continuerà ad applicarsi unitamente a quello nuovo. Il decreto stabilisce che i colori saranno vincolati all'incidenza dei casi che si mescola con il tasso di ospedalizzazione dei malati covid. E dunque in sintesi:

  • saranno in zona bianca le regioni nei cui territori l'incidenza settimanale dei contagi è inferiore a 50 casi ogni centomila abitanti per tre settimane consecutive;
  • saranno in zona gialla le regioni in cui o l'incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 50 e inferiore a 150 casi ogni centomila abitanti; oppure quelle in cui l'incidenza è maggiore (pari o superiore a 150 e inferiore a 250 casi ogni centomila abitanti) ma non c'è particolare pressione ospedaliera, perché si verifica una delle due seguenti condizioni: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti Covid-19 è uguale o inferiore al 30%; il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva è uguale o inferiore al 20%;
  • la zona arancione scatterà per le regioni in cui l'incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 150 e inferiore a 250 casi ogni centomila abitanti e il tasso di occupazione dei pazienti covid è compreso tra il 30 e il 40% in area medica, e il 20% e il 30% nelle terapie intensive;
  • saranno in zona rossa le regioni con oltre 250 nuovi casi settimanali su centomila abitanti. Oppure quelle dove l'incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 150 e inferiore a 250 casi ogni centomila abitanti, ma contemporaneamente il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti sovid è superiore al 40% e il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva è superiore al 30%.
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