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Cronaca

La biblioteca di Quarto d'Altino finalmente torna a flusso pieno

Che fatica far rispettare i decreti a Quarto. C'è voluta un'interrogazione per convincere l'amministrazione a rispettare la legge e restituire ai ragazzi il diritto allo studio

Dopo più di un mese dalla pubblicazione del decreto legge con cui il governo diede la possibilità ai Comuni di riaprire le biblioteche in sicurezza ripristinando ognuna la propria totale capienza, il sindaco di Quarto D’Altino non ha ancora provveduto per la biblioteca del paese.

La posizione dell'opposizione

«Non avevamo dubbi sul fatto che la rinnovata amministrazione a trazione leghista e Fratelli d’Italia avesse scarso interesse per la cultura – fanno sapere dal Gruppo Consiliare Insieme è possibile -  ma non fino al punto di continuare a limitare l’accesso a quattro posti studio della biblioteca, nonostante il governo avesse ritenuto di ritornare a una sorta di minima normalità, che garantirebbe circa 18/20 posti studio. È insopportabile, per due motivi: negligenza o scarsa attenzione. Ciò che stupisce è che la Lega è al governo del Paese, quindi, il sindaco leghista avrebbe dovuto quanto meno approfittare per dare lustro al proprio partito. Invece, niente. Come se nulla fosse. Come se una biblioteca non avesse poi così tanta importanza. Tuttavia, la prima tra tutte le anomalie della nuova amministrazione è proprio l’incoerenza a doppio mandato: Lega e Fratelli d’Italia. Uno forza di governo, l’altro di opposizione. Qui a Quarto D’Altino, invece, alleati di governo. Sta di fatto che la biblioteca sia ancora preclusa a molti studenti».

L'interrogazione

Questo è quanto stato riferito durante l’interrogazione presentata giovedì 18 novembre. La cosa paradossale è stata che, dopo la contestazione il sindaco Grosso ha fatto subito marcia indietro e, nel tardo pomeriggio di ieri ha ripristinato il flusso. Certo, essendo venerdì sera prima di martedì i posti studio reali non potranno essere ripristinati come da decreto legislativo, ma questo è già un passo avanti.

La conclusione?

«Dunque, cittadini e, soprattutto studenti, dopo un periodo di chiusura e di limitazioni per accedere ai luoghi della cultura e di studio, avete ancora dovuto subire la negligenza o lo scarso interesse di una amministrazione a cui sembra piacere poco la cultura - conclude soddisfatta Caterina Pagnin -. Solo dopo aver presentato una interrogazione urgente a risposta scritta, al sindaco e all’assessora alla cultura per conoscere quali fossero i motivi per cui l’utilizzo della biblioteca per studiare fosse ancora limitato e quali iniziative stessero prendendo per dare immediatamente seguito al decreto del governo restituendo il diritto alla cultura a chi, da oltre un mese non ha potuto accedere ai posti studio e ai servizi bibliotecari e all’emeroteca, l’amministrazione ha (forse) capito che la cultura e un valore importante. Vedremo cosa accadrà martedì».

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