La 22enne colpita da meningite sta bene
Era stata ricoverata in terapia intensiva a Chioggia alcuni giorni fa. Le analisi hanno rivelato la presenza del batterio pneumococco
Sta meglio la ragazza di 22 anni che nella notte tra venerdì e sabato era stata ricoverata all'ospedale di Chioggia per una forma grave di meningite. L'Ulss 3 ha comunicato che la paziente è stata estubata ed è vigile, in continuo miglioramento. La terapia antibiotica ad ampio spettro e le cure dell'équipe del primario Massimo Tedesco hanno scongiurato il pericolo di vita: questo pomeriggio la ragazza, che ha ripreso a respirare spontaneamente, uscirà dalla stanza di isolamento e da domani potranno farle visita i suoi cari.
Il batterio che ha determinato la meningite è lo pneumococco, meno contagioso rispetto al più temuto neisseria. Questo può rassicurare le decine di persone tracciate dal Servizio di igiene dell'azienda sanitaria che erano state in contatto con la ragazza. Tra loro 8 colleghi e 3 familiari che sono stati sottoposti, secondo il principio di massima cautela e in attesa di isolare il batterio, a profilassi antibiotica preventiva, poiché in ambito domestico e lavorativo erano stati a vicinanza ripetuta e prolungata con la 22enne. Non sono dunque ritenute necessarie da parte del Sisp ulteriori attività di profilassi o vaccinazione.
«Siamo contenti - commenta il dottor Tedesco - per i miglioramenti della ragazza e per l'esito delle analisi, che hanno rilevato la presenza di un batterio meno minaccioso rispetto ad altri». Il direttore del dipartimento di prevenzione, Vittorio Selle, aggiunge: «Anche in questa occasione ricordiamo a tutta la popolazione che, da anni, è in atto un'attività di prevenzione per tutti i ceppi di meningite. Anche per quanto riguarda lo pneumococco, la sanità pubblica offre e suggerisce la vaccinazione ai bambini e agli adulti che hanno superato i 65 anni d'età».