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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca San Donà di Piave

Gay picchiato perché si baciava col fidanzato: "Sogno fuga dall'Italia"

Parla il 23enne vittima di un'aggressione omofoba a San Donà di Piave: "Sogno un posto dove trovare lavoro e dove non ti considerano diverso"

"La mia unica speranza, o meglio sogno, è di scappare via dall'Italia. Andare all'estero, trovare un lavoro e non essere additato come un diverso". A parlare è il 23enne che qualche settimana fa è rimasto vittima di un'aggressione omofoba a San Donà di Piave.

Si stava baciando col proprio ragazzo in un parcheggio. Un luogo pubblico. Una scena che a qualcuno deve aver dato fastidio, visto che due giovani col viso mezzo travisato, secondo il racconto della vittima, prima avrebbero colpito la coppia con un sasso di piccole dimensioni, per poi avvicinarsi e sferrare un calcio e due pugni ai malcapitati. Omofobia. Che non può che ferire nel profondo chi la subisce, lasciando cicatrici forse indelebili. Ma questa vicenda è solo la punta dell'iceberg di una vita quotidiana, quella del 23enne, di continua lotta contro i pregiudizi anche di chi gli sta più vicino.

"Ho raccontato la mia storia perché la gente diventi piu normale", spiega, interpellato. Perché lui "normale" pensa di esserlo in tutto e per tutto, a differenza di ciò di cui sono convinti i suoi genitori: "Mi mandano da uno psicologo convinti 'che una buona cura mi farà tornare a posto'", racconta.

La lotta quindi parte dalle quattro mura di casa, dove il 23enne suo malgrado è costretto a vivere perché senza la possibilità economica di dare una svolta alla propria esistenza: "Non è facile vivere in questa società - racconta - La cosa peggiore è avere papà e mamma che ti credono malato. Io non sono malato, se trovassi un occupazione me ne andrei subito. È che purtroppo non c'è lavoro, e così devo passare le giornate a casa". Di qui anche la decisione di non denunciare tutto alle forze dell'ordine. Si arriva a un punto in cui non ci si fida più di nessuno: "Io e il mio compagno viviamo nel terrore - conclude - la gente ci vuole morta. Cosa dobbiamo fare?".

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