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Cronaca Carpenedo / Viale Giuseppe Garibaldi

Rapina "al contrario" a Napoli: fermati i due carabinieri di Mestre

Il tentato assalto mercoledì nel territorio di Ottaviano. I militari sono del IV Battaglione "Veneto": uno campano, l'altro originario di Chioggia. Nove i feriti, purtroppo il figlio del titolare non ce l'ha fatta

Avevano assaltato con le pistole un supermercato, poi la fuga, lo speronamento e infine l'arresto. Solo nella serata di mercoledì si è scoperto che i due banditi altro non erano che una coppia di carabinieri di stanza a Mestre. Uno dei due in passato era stato segnalato per "cattive frequentazioni": si tratta di Claudio Vitale, militare 41enne del IV Battaglione "Veneto" di Mestre sottoposto a fermo mercoledì sera dai colleghi dell'Arma della compagnia di Torre Annunziata per tentata rapina aggravata e tentato omicidio plurimo. Una posizione che poco prima delle 24 di mercoledì si è ulteriormente aggravata dopo la morte di Pasquale Prisco, 28enne figlio del titolare di fatto del supermercato "Eté" di Ottaviano, Napoli, che il 41enne partenopeo avrebbe assaltato a mano armata assieme a Jacomo Nicchetto, 33enne chioggiotto sempre di stanza nella caserma di viale Garibaldi a Mestre.

Entrambi erano in licenza ordinaria e non ricoprivano più da tempo mansioni investigativo-operative. Si occupavano alla bisogna di ordine pubblico e di appoggio logistico. Dunque, un paio di anni fa, la decisione dell'Arma di trasferire Vitale da una caserma della provincia di Napoli al battaglione di Mestre, allontanandolo così da quelle presunte frequentazioni sospette. Si sarebbe trattato di persone vicine a pregiudicati. Anche Jacomo Nicchetto, che invece avrebbe svolto servizio anche nel Varesotto, era a quanto pare tenuto lontano dalle operazioni cruciali della caserma. I colleghi dei due fin da subito si sono chiusi in un comprensibile silenzio, vista l'incredibile notizia che è piombata dalla Campania al Veneziano mercoledì sera.

Intanto inizia a farsi più chiara la dinamica della rapina da 1300 euro (bottino poi recuperato dalle forze dell'ordine) perpetrata dai due arrestati. Il bilancio del "far west" di mercoledì è di un morto e nove feriti, compresi i due appartenenti all'Arma. Una posizione che dopo il decesso del 28enne Pasquale Prisco, padre di tre figli, si è poi aggravata. Il colpo era stato messo a segno a mano armata, ma non è ancora chiaro se fossero state usate le armi d'ordinanza dei carabinieri (che si trovavano in licenza ordinaria), e a volto coperto. La rapina ha però provocato la reazione dei gestori del negozio, che dopo essere stati avvertiti da un dipendente si sono messi sulle tracce dei rapinatori. In otto - tra cui i due titolari di fatto del market preso di mira, Pasquale e Donato Prisco, fratelli - hanno partecipato all'inseguimento dell'auto dei malviventi, a bordo di due diverse vetture.

TRASFERITO PER CATTIVE FREQUENTAZIONI, VITALE ALLONTANATO DA NAPOLI

I ladri sono stati intercettati dagli inseguitori, determinati a farsi giustizia da soli, sulla strada statale 268, all'altezza dell'area industriale di Ottaviano. Una delle auto inseguitrici ha speronato e mandato in testa-coda la Lancia station wagon blu dei fuggitivi. Tutti sono usciti dalle vetture: ne è nata una colluttazione. Non è ancora chiaro se gli inseguitori fossero armati. Saranno l'esame dello stub a stabilirlo, oltre che i rilievi balistici. I risultati diranno se sulle dita degli inseguitori e sui loro vestiti fossero presenti tracce di polvere da sparo. Di certo i carabinieri-rapinatori hanno premuto il grilletto, forse con la pistola d'ordinanza. Tutti sono rimasti feriti. In maniera grave Pasquale Prisco, che è morto poco prima della mezzanotte nell'ospedale di Sarno, dopo un'operazione. Era stato raggiunto da alcuni proiettili all'addome. Feriti Donato, il fratello, e tutti i dipendenti. I bossoli raccolti sul luogo della sparatoria sono appartenenti tutti allo stesso tipo di arma. Quindi è possibile che siano stati espulsi da pistole identiche, o anche da una sola. Un elemento che avvalora l'ipotesi che la coppia di presunti criminali possa aver utilizzato per la rapina le armi d'ordinanza.

Le concitate fasi degli eventi creano anche un "giallo": le forze dell'ordine hanno temuto che i banditi, entrambi feriti, fossero fuggiti su un'ambulanza e hanno lanciato un allarme via radio. I due, invece, erano stati regolarmente trasportati in ospedale, a Sarno. Gli altri feriti sono finiti in altri ospedali della zona.

Tutti sono stati ascoltati dagli investigatori e, dopo ore di dubbi e incertezze, sulla base di discrepanze e incongruenze nelle dichiarazioni dei due carabinieri, è arrivata la svolta: avrebbero raccontato agli investigatori che anche loro stavano partecipando all'inseguimento dei malviventi, una versione che per ora non reggerebbe alle prove dei fatti. Entrambi sono stati trasferiti in un istituto penitenziario-ospedaliero di Salerno. Stazionarie le condizioni di salute sia dei due carabinieri (uno raggiunto da un proiettile a un gluteo, l'altro ha riportato dei traumi facciali) sia degli altri feriti. E' probabile che dopo lo speronamento ci sia stato un corpo a corpo: uno dei rapinatori sarebbe stato disarmato, cosicché il complice avrebbe sparato.

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