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Cronaca Cannaregio

Dietro la rapina di Cannaregio una partita di droga mai restituita

E' lo stesso titolare dell'osteria a raccontarlo: venerdì sera è stato pestato e derubato dai banditi da cui stava cercando di scappare

Dietro l'aggressione non c'era solo la volontà di perpetrare una rapina ma, secondo il racconto della vittima stessa, anche l'intento di dare una lezione al gestore dell'osteria di Cannaregio picchiato e derubato di incasso e preziosi. Aveva capito subito con ogni probabilità che quel trio di avventori non era costituito da normali clienti venerdì sera. Erano loro: gli stessi che l'avevano perseguitato fino a un anno prima per una partita di droga mai restituita. L'avevano trovato finalmente, grazie forse a un post su Facebook.

Come riporta il Gazzettino, solo dopo qualche giorno lo scenario che sta dietro all'aggressione sta assumendo contorni più nitidi. Sabato sera sono stati arrestati due dei malintenzionati, un 23enne e un 31enne di nazionalità albanese, ai quali vengono contestati i reati di rapina, tentata estorsione e lesioni. Avevano deciso di entrare in azione fingendosi clienti, per poi spingere il gestore in cucina e riempirlo di botte.

Secondo il suo racconto nel 2013, trovandosi in difficoltà economiche, aveva accettato di accompagnare il gruppo di albanesi in giro per l'Europa, custodendo inoltre in un magazzino del centro storico un sacco contenente della droga. Dopodiché, non avendo ottenuto i soldi pattuiti, avrebbe deciso di tirarsi fuori: distruggendo lo stupefacente. La banda avrebbe quindi deciso di fargliela pagare, finché non è riuscito nuovamente a individuarlo. Il veneziano era convinto di essere riuscito a ricostruirsi una vita, lontano dalle minacce che prima arrivavano copiose. Ora teme per la propria incolumità, visto che il terzo componente del commando è ancora libero.

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