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Cronaca Campagna Lupia

Accusato ingiustamente di rapina, si fa quattro giorni dietro le sbarre

Sarebbe accaduto a un 38enne polacco di Campagna Lupia, testimone di una rapina in un supermercato. Il gip ne ha disposto la liberazione

Accusato ingiustamente. È quello che sarebbe successo a un 38enne cittadino polacco, residente a Campagna Lupia, che si sarebbe fatto quattro giorni di carcere per un reato che non avrebbe, di fatto, commesso. "Perdendoci la faccia" sul posto di lavoro e generando preoccupazioni in famiglia.

IL FATTO - L'uomo, secondo il suo racconto reso ai quotidiano locali, stava pagando la propria spesa al supermercato Prix del paese insieme ad un collega di lavoro, quando avrebbe assistito ad una rapina ad opera di un cittadino straniero, in una cassa adiacente alla propria. E sarebbe stato proprio il suo accento a confondere le forze dell'ordine. Gli impiegati del supermercato, infatti, avrebbero spiegato come il delinquente non fosse italiano e avesse avuto un tatuaggio evidente sulla mano. Ma né lui né il suo collega ne avrebbero. Tuttavia, la figura sarebbe sembrata perfettamente combaciante con la descrizione fatta dai testimoni.

L'uomo sarebbe stato quindi individuato e prelevato vicino alla propria abitazione, poco distante dal luogo della rapina, per essere poi condotto in carcere, dove avrebbe trascorso quattro giorni. A seguito della perquisizione i carabinieri non avrebbero trovato traccia della refurtiva. Per difendere la propria versione dei fatti, il 38enne si sarebbe rivolto allo studio legale Alfredo Auciello di Mira. Dopo aver ascoltato le due dichiarazione, il gip del tribunale di Venezia avrebbe optato per la scarcerazione immediata del cittadino polacco. Ora spetterà al pubblico ministero capire se sia effettivamente implicato nella vicenda.

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