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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Mose, parlamentari veneziani in allerta: "Problemi infrastrutturali e di fondi dalle banche"

Preoccupata nota dei deputati Martella e Mognato, che all'unisono chiedono al governo di intervenire per fare chiarezza: "La conclusione dei lavori sarebbe slittata fino al 2020"

"Apparentemente non ci sarebbero problemi di finanziamento per il completamento del Mose. Ma dopo il recente incontro tecnico tenutosi al ministero delle Infrastrutture sono emerse una serie di criticità che merita la massima attenzione". A sottolinearlo con un’interrogazione sono i deputati veneziani Andrea Martella (Partito Democratico) e Michele Mognato (Articolo 1 - Mdp). I due esponenti mettono in evidenza che “nel corso dell’incontro sarebbero emerse problematiche legate alla liquidità finanziaria e alla necessità di ulteriori finanziamenti, a contenziosi complessi con le stesse imprese costruttrici del Consorzio Venezia Nuova, allo stallo dei lavori. In questi mesi sono inoltre emerse criticità tecniche e oggi il cronoprogramma prevederebbe solo nel 2020 la realizzazione definitiva dell’opera".

"GARA SUI MUTUI ANDATA DESERTA"

Malgrado i "221 milioni messi a disposizione a luglio con lo schema di decreto del presidente del Consiglio dei ministri relativo al Fondo per gli investimenti” e i “quasi 400 milioni di euro recuperabili attraverso il ricalcolo complessivo delle spese per tassi di interesse che per i commissari potrebbero essere utilizzati per i tre anni di avviamento dell’opera”, Martella e Mognato puntano l'attenzione su alcuni nodi: “L’ultima gara per ricevere dalle banche un mutuo di circa 50-60 milioni di euro per assicurare gli stati di avanzamento del Mose è andata deserta. Ci sono difficoltà di pagamento per i cosiddetti stati di avanzamento dei lavori con il conseguente stallo dei lavori. L’effettiva disponibilità di cassa pertanto non corrisponde quindi in linea temporale con l’assegnazione di competenza e di conseguenza interventi per importi rilevanti devono necessariamente essere avviati sotto riserva di legge. A tutto questo si aggiunge la criticità relativa al rapporto con la Bei (banca europea di investimento)”.

"IL GOVERNO INTERVENGA"

E ricordando che “nei mesi scorsi sono stati presentati anche altri atti ispettivi che chiedono al Ministero un costante monitoraggio sullo stato di avanzamento dell’opera, sul futuro del Consorzio di Thetis e sulla necessità di convocare il Comitatone per affrontare complessivamente il tema della salvagurdia fisica, ambientale della vitalità socioeconomica di Venezia e la sua Laguna”, Martella e Mognato auspicano un intervento del governo e chiedono in particolare al ministro delle Infrastrutture “quali iniziative intenda assumere con la massima tempestività al fine di superare le criticità evidenziate”.

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