rotate-mobile
Cronaca

La madre adottiva di Rebecca Pavan: «Hanno chiesto il biglietto solo a mia figlia perché nera»

La saltatrice veneziana sarebbe stata protagonista di uno spiacevole episodio all'interno di un autobus a Marghera. L'azienda: «Un malinteso, nessuna volontà di offendere»

«Come rovinare una bella mattina. Al ritorno dal centro commerciale la Nave de Vero, alle ore 11.40 siamo salite sull'autobus della linea 85, il controllore ha chiesto il biglietto solo a Rebecca e ci siamo sedute. Dopo due secondi mi sono alzata e ho chiesto spiegazioni. Il simpatico controllore mi ha detto che Rebecca avrebbe potuto non avere il biglietto, non l'aveva mai vista in autobus, mentre aveva visto me. Una bugia assurda, al che gli ho detto che la richiesta fatta a mia figlia si chiama razzismo, e che tutto ciò è uno schifo, fatto solo perché lei non è bianca. Non finirà qui». A parlare, tramite un post su Facebook, è Cristina Bettella, madre adottiva di Rebecca Pavan, giovane saltatrice dell’Assindustria Sport di Padova, residente a Mira.

A raccontare la vicenda, che ha avuto molto eco sui social network, sono state madre e figlia. L'episodio risale a mercoledì, al termine di una giornata di shopping nel centro commerciale di Marghera, a bordo di un autobus della linea Arriva Veneto, società che gestisce le tratte extraurbane tra Chioggia e Venezia. A finire nell'occhio del ciclone è stato un controllore: secondo la donna avrebbe chiesto il biglietto solo alla figlia adottiva, e non a lei, poiché avrebbe sospettato che non fosse in possesso del titolo di viaggio perché di colore. Un'accusa di razzismo dalla quale l'azienda di trasporti si smarca fortemente, assicurando l'avvio di un'indagine interna.

Arriva Veneto ha diffuso una nota spiegando che, «dopo avere parlato coi nostri dipendenti presenti e analizzato la situazione, anche con l’ausilio del video girato a bordo e poi diffuso, riteniamo che quanto accaduto sia un, seppur spiacevole, malinteso. Il controllore - prosegue l'azienda - ha riconosciuto la mamma di Rebecca come un’abbonata (fatto confermato) mentre, non avendo mai visto/riconosciuto la ragazza, le ha chiesto di validare il titolo di viaggio. Alla richiesta, la ragazza ha provveduto a validare. Il dipendente lavora con noi da 4 anni, svolge questo mestiere da tutta la vita e mai ha avuto l’intenzione o la volontà di offendere Rebecca o la madre. È profondamente scosso e addolorato, soprattutto per il crescente clima di astio a cui si sente sottoposto, perché accusato di un comportamento lontanissimo dal suo modo di essere. Stiamo predisponendo per lui un sostegno psicologico e un eventuale periodo di malattia. Ribadiamo che Arriva Italia condanna qualsiasi comportamento di razzismo o discriminazione, e che non tollererebbe mai comportamenti di natura razzista sui propri mezzi. Siamo molto dispiaciuti che un malinteso abbia creato così tanto dolore a tante persone, e la nostra vicinanza va a tutti coloro coinvolti nella vicenda».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La madre adottiva di Rebecca Pavan: «Hanno chiesto il biglietto solo a mia figlia perché nera»

VeneziaToday è in caricamento