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Cronaca

Nel primo trimestre gli ospedali recuperano il 30% delle prestazioni sanitarie arretrate

L'Ulss 3 procede speditamente con gli interventi chirurgici ambulatoriali. Situazione più difficile sul fronte delle visite specialistiche, per le quali è previsto un forte affiancamento dei privati

Le aziende sanitarie venete sono impegnate in una vasta operazione di smaltimento delle liste di attesa che si sono create nel corso della pandemia. Secondo i dati forniti dalla Regione, complessivamente nel primo trimestre del 2022 sono stati recuperati il 46% degli screening, il 24% dell’attività ambulatoriale, il 22% dei ricoveri chirurgici e il 20% della chirurgia ambulatoriale. Anche l'Ulss 3 ha comunicato dati che, in media, sono in linea con quelli regionali: «Stiamo dando risposte - commenta il direttore Edgardo Contato - agli utenti che, nel lungo periodo Covid, hanno vista rimandata la prestazione sanitaria di cui avevano bisogno». A venire in aiuto della sanità pubblica c'è anche l'attività dei privati accreditati, che nei prossimi trimestri darà un ulteriore contributo.

I dati dell'Ulss 3

Secondo il monitoraggio dell'Ulss 3, su 3150 interventi chirurgici in regime di ricovero da effettuare entro la fine del 2022, ne sono stati recuperati 831 durante il primo trimestre dell'anno, circa il 26%. Quanto agli interventi chirurgici ambulatoriali, dei 3100 da recuperare, 1743 sono già stati effettuati nel primo trimestre, più del 55%. Più complesso il quadro delle prestazioni di specialistica ambulatoriale, con 2589 prestazioni eseguite sulle 23.483 rimaste indietro (l'11%): in questo ambito, come riferisce la dottoressa Marta Soave dell'Unità operativa della specialistica, «è stata definita una collaborazione potenziata con le strutture sanitarie private, che affiancheranno l'azienda sanitaria da qui a fine 2022 permettendo l'allineamento agli obiettivi già dal prossimo monitoraggio trimestrale». Quanto agli screening per il tumore alla mammella, al colon-retto e cervicale, l'Ulss 3 ha calcolato di voler recuperare entro la fine del 2022 circa 110mila prestazioni e nei primi tre mesi ne sono già state fatte più di 23mila, circa il 21%.

«Veniamo da un periodo difficile - sottolinea il dottor Vittorio Selle, direttore del Servizio di igiene e sanità pubblica -. Il Covid19 ha oberato i nostri servizi di un carico di lavoro straordinario, e in più ha distratto l'attenzione dalle buone pratiche di automonitoraggio; queste, infine, sono state rese più difficilmente praticabili per i lunghi periodi di restrizioni nella mobilità e nell'accesso ai servizi. Da mesi ormai, però, il servizio sanitario ha ripreso a proporre gli screening con puntualità, e ci aspettiamo dall'utenza una risposta pronta. Il recupero del tempo perso perso, ora, passa attraverso la consapevolezza delle persone e attraverso il desiderio di utilizzare gli strumenti che abbiamo per evitare malattie gravi o comunque per scoprirle quando possono essere curate nel modo meno invasivo possibile».

Il presidente della Regione Luca Zaia ha elogiato «il lavoro eccezionale» del personale sanitario di tutto il Veneto. «Li voglio ringraziare uno per uno - comunica - perché da mesi stanno effettuando sia gli interventi e le visite programmate, sia le prestazioni da recuperare, oltre che continuare la battaglia quotidiana per la guarigione degli ancora molti ricoverati e malati di Covid. Con questo ritmo - conclude - è ragionevole sperare che il recupero possa essere completato entro l’autunno».

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