Redentore 2012 a Venezia: successo in città, dimezzate le barche in bacino
Uno spettacolo più corto ma unico e suggestivo, intensa partecipazione in centro storico, 90mila presenze secondo il Comune, ridotto traffico in acqua forse per paura dei controlli
La crisi forse stimola la creatività. Lo spettacolo pirotecnico della Festa del Redentore a Venezia quest'anno è durato un po' meno (otto minuti, per l'esattezza, per un risparmio di 15mila euro), ma i virtuosismi, le evoluzioni, i giochi di luce, permessi dall'innovazione tecnologica e dal'ingengno degli organizzatori, non hanno certo fatto rimpiangere gli anni precedenti.
Grande successo di pubblico, intensa partecipazione e applausi a non finire per le nuove composizioni pirotecniche. La manifestazione si è aperta con fuochi artificiali ispirati al Tricolore, proseguendo poi con un crescendo di novità: mai visti prima gli effetti verticali "simili alla Torre Eiffel", gli arcobaleni che partono dal basso, la compresenza quasi ininterrotta di fuochi alti e raso acqua, nonché l'uso solitario, ma evidente, del colore viola. In piazza San Marco e in città sono arrivate dalle 40mila persone, secondo i gondolieri, alle 90mila, secondo le stime del comune di Venezia.
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Dimezzate, invece, le imbarcazioni presenti in bacino, forse per timore del preannunciato intensificarsi dei controlli da parte della capitaneria di porto. Da sempre sui "mototopi" (le grandi imbarcazioni da trasporto) le famiglie veneziane caricavano anche trenta persone tra adulti e bambini, e, negli ultimi anni, i giovani ballavano tutta la notte nei pochi metri di coperta disponibili. Rispettato, invece, quest'anno, a quanto pare, il codice della navigazione, che - come ha rilevato il sindaco Giorgio Orsoni - ammetterebbe solo sei passeggeri, ma - a aggiunto - "non è materia sulla quale il comune di Venezia sia pertinente ad esprimersi".
Il primo cittadino veneziano nega tuttavia che sul minor numero di yacht presenti durante la festa abbia inciso "l'effetto Cortina", ossia i controlli della guardia di finanza sulla consistenza dei patrimoni. L'attuale situazione di crisi, secondo lui, potrebbe aver concorso a ridurre le tavolate tradizionalmente imbastite e imbandite sulle fondamenta dei sestieri di Cannaregio e Castello. In piazza San Marco, però, la partecipazione si è rivelata piuttosto copiosa, arricchita anche da alcune situazioni musicali spontanee, che hanno accompagnato lo spettacolo pirotecnico.
Chiusura alla grande, con un lungo e fortissimo applauso finale del pubblico, forse come mai prima. Stringersi attorno alla tradizione, rinnovare il mito e la sacralità che avvolge i festeggiamenti del Redentore, brindare, ballare, gioire con amici, parenti e sconosciuti, pare essere, dunque, una buona ricetta - seppur momentanea - per dare un colpo di spugna ai problemi quotidiani di tutti i veneziani.
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