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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Referendum NoNav, Brugnaro: "Un'iniziativa politica che non fa bene alla democrazia"

Il sindaco: "Si sono espressi in 18mila, ma potevano votare anche minori o turisti. La vera partecipazione è costituita dalle elezioni". Il Pd: "Un voto che è monito alle istituzioni"

Referendum o semplice raccolta firme? Attorno all'iniziativa del comitato No Grandi Navi, che domenica ha raccolto 18mila voti nella consultazione che chiedeva ai cittadini se volessero o meno le navi da crociera nella laguna (la stragrande maggioranza ha votato contro i transiti dentro le bocche di porto e a futuri possibili scavi) il sindaco Luigi Brugnaro torna ad attaccare l'idea: "Ricordo a tutti che gli elettori nel territorio del Comune di Venezia sono 260mila - ha dichiarato - Potenzialmente hanno potuto votare un po' tutti. Minorenni o turisti. Si tratta di un'iniziativa politica legittima - ha continuato - ma chiamarla 'referendum' mi sembra scorretto. Secondo me in questo modo si rischia di far perdere il senso della democrazia alle persone. La vera partecipazione è costituita dalle elezioni, mentre queste sono iniziative finte. Non puoi disegnare delle schede che sembrano elettorali. Questa iniziativa - ha concluso - indebolisce la democrazia, non la rafforza". 

Di tutt'altro avviso il Partito Democratico lagunare, che sottolinea i numeri del referendum di domenica: "Le code si sono viste, fatte da tante donne e tanti uomini, nessuna presunzione di ufficialità e istituzionalità ma momento di democrazia e di cittadinanza e un monito e un forte invito alla politica e alle istituzioni - si legge in una nota ufficiale - Va detto inoltre che nella maggior parte delle persone che sono andate a votare non mi pare ci fosse l'idea di rinunciare a un settore strategico come la crocieristica ma la consapevolezza che, così come per il turismo, occorre rendersi conto che Venezia è un patrimonio unico, prezioso e fragile e come tale va considerata. Chiediamo al governo - si conclude - di presentare quanto prima una soluzione che non preveda alcuno scavo. Dobbiamo inoltre valutare se non sia il caso di interrogarsi se di fronte a un gigantismo navale sempre più inarrestabile non sia invece necessario imporre un limite 'dimensione Venezia' alle navi che possono entrare, costringendo comunque il mercato ad adeguarsi a Venezia e non viceversa".
 

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