E' boom di affluenza dei lavoratori comunali al referendum indetto dalle Rsu e dalle sigle sindacali, Cisl a parte, contro il contratto applicato dall'amministrazione del sindaco Luigi Brugnaro. I votanti sono stati 2232, pari al 77,39% degli aventi diritto: i "no" sono stati 2185, pari a 98,5%. L'uno e mezzo per cento ha votato "sì", 7 le schede nulle e 7 le bianche.

Ora quello che conta è far rispettare il risultato della consultazione. "Auspichiamo - spiega Luca Lombardo, Diccap, - che il primo cittadino con il suo buon senso si sieda assieme a tutti i lavoratori a un tavolo per ricominciare la trattativa. Ma se non sarà così siamo pronti ad adottare ogni forma di lotta, se necessario chiederemo la mediazione del Prefetto".

Su questa linea anche le Rsu e la Cgil, con Daniele Giordano, Fp Venezia, che prefigura il ricorso al giudice del Lavoro, nel caso in cui venisse messa in discussione la legittimità del risultato ottenuto o la validità del referendum stesso. "Se il sindaco - dice Giordano - afferma di voler essere messo a conoscenza delle liste dei partecipanti al voto, porteremo tutto davanti a un magistrato".

Un percorso che lavoratori e sindacati, al termine del conteggio delle schede, giudicano "faticoso e sofferto", fatto di minacce e ricorsi e da ultimo di seggi allestiti fuori dai locali del Comune, "che ha permesso all'interno della Carbonifera il rinnovo dell'organico agli architetti ma non la libera e democratica espressione ai lavoratori pubblici".

"Caso raro se non unico - spiegano le Rsu - di applicazione di un contratto con la partecipazione di un solo sindacato e senza rappresentanze. Porteremo il caso alla Cisl nazionale, perché disconosca il comportamento adottato dalla sigla a livello locale".