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Cronaca

Referendum sulle trivellazioni, urne aperte dalle 7. Alle 23 la chiusura dei seggi

Perché la consultazione abbia validità bisognerà raggiungere il quorum (50% più uno degli aventi diritto al voto). Alle 12 ha votato solo l'11,1% del corpo elettorale, alle 19 il 30,32%

C'è tempo fino alle 23 di domenica per votare sì o no al referendum contro le trivellazioni in mare. Nel Veneziano i seggi si sono regolarmente aperti alle 7 della mattina, e per 16 ore tutto l'elettorato potrà esprimere il proprio parere sul quesito di voto. Solo nel Comune di Venezia potranno recarsi alle urne 198mila persone, la maggior parte di sesso femminile (105mila). Affinché la consultazione abbia valore, è indespensabile raggiungere il quorum, ovvero il 50% più uno degli elettori votanti.

AFFLUENZA PARZIALE - Poca partecipazione dei cittadini del Veneziano: nella prima rilevazione parziale delle 12, a Venezia ha votato il 12,43% dell'elettorato. Nello specifico 24.650 elettori su 198.182 hanno espresso il proprio parere sulle trivellazioni in mare. Ben più bassa la media in provincia con solo l'11,1% degli aventi diritto che si è presentato alle urne per esprimere il proprio voto. Vigonovo il Comune più partecipe, con il 13,35% degli elettori che si è presentato regolarmente alle urne, San Michele al Tagliamento, invece, con un'affluenza del 7,50% è la "pecora nera". Alle 19 l'affluenza è stata del 30,32% con Venezia che ha registrato il 31,45%. 37,26% a Vigonovo risultato ancora il Comune con più votanti.

IL QUESITO - "Volete voi che sia abrogato l'art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006,  n. 152,  "Norme in materia ambientale", come sostituito dal comma 239 dell'art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 "Disposizioni per la  formazione  del  bilancio annuale e pluriennale  dello  Stato  (legge di  stabilità 2016)", limitatamente alle seguenti parole: "per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale"?.

SÌ O NO - Se si vuole mantenere la norma introdotta nella Legge di Stabilità 2016, nella quale si prevede che gli impianti per l’estrazione di gas e petrolio possono restare attivi finché il giacimento sarà esaurito, bisognerà votare per il “no”. Se invece si vuole impedire la produzione con la scadenza delle concessioni già rilasciate, si dovrà votare per il “sì”. Si tratta di un voto che riguarda da vicino il Veneto ed in modo particolare l'area Delta del Po, al confine tra Polesine ed Emilia Romagna, dove sono ancora in ballo alcune concessioni.

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