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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Il Consiglio approva il nuovo regolamento "anti paccottiglia" per Venezia

È valido nelle aree di maggior flusso turistico, negli edifici di valore culturale e in tutto il sestiere di San Marco. Le violazioni comportano la chiusura dell’attività e una multa fino a 15mila euro

Il nuovo regolamento per il commercio di qualità a Venezia è stato approvato all'unanimità dal Consiglio comunale oggi, 26 aprile: entreranno in vigore, quindi, le norme pensate per bloccare le aperture di negozi di paccottiglia e soprattutto il fenomeno delle attività "apri e chiudi", che guadagnano tanto e non dichiarano nulla al Fisco. In breve, nelle zone a più alto afflusso turistico, negli edifici di valore storico e in tutto il sestiere di San Marco potranno aprire solo negozi che rispondano a determinati requisiti in base ai codici Ateco e alle categorie merceologiche. Il prossimo passo prima dell'applicazione effettiva è l'intesa con la Regione.

La delibera, come specificato dal Comune, richiama obiettivi prioritari quali «la tutela dei caratteri ambientali e del tessuto storico della città antica, e quindi la tutela dell'identità socio-culturale dell'insediamento veneziano». Nel provvedimento si sottolinea, inoltre, che «appare urgente un generale contrasto ai fattori suscettibili di recare lesione di interessi generali, quali la salute pubblica, la civile convivenza, il decoro urbano, il paesaggio urbano storico, la tutela dell’immagine e dell’identità storico-architettonica della città».

È un provvedimento che l'amministrazione ritiene di grande importanza per tutelare il tessuto economico e sociale della città, e che è stato fortemente voluto in particolare dall'assessore al Commercio Sebastiano Costalonga. Anche l'opposizione lo ha appoggiato, votando a favore. «È sicuramente una delibera positiva», commenta la capogruppo del Pd Monica Sambo, che aggiunge: «Per cambiare il volto della città bisogna però ripensare ad un nuovo sistema che favorisca il lavoro di qualità, la residenza, l’artigianato e la gestione del turismo». C'è bisogno anche, secondo Sambo, «di una vera gestione dei flussi turistici e di maggiori controlli, a partire dalle affittanze turistiche: i dati confermano che ci sono molte  attività irregolari». Anche per Giovanni Andrea Martini, di "Tutta la città insieme", il nuovo regolamento è valido ma «il tentativo di mettere ordine al caos arriva tardi: la limitazione, da sola, non basterà a frenare il trend ampiamente avviato in città di renderla un parco a tema. La vera rivoluzione del commercio si fa affrontando i problemi di fondo: la speculazione sulle locazioni, la concorrenza con i centri commerciali, il ritorno di residenti».

Il regolamento prevede che negli esercizi affacciati alle aree di flusso pedonale intenso, in quelli ubicati negli edifici sottoposti a tutela culturale e in tutti gli esercizi del sestiere di San Marco:

  • non sia consentito, per un periodo di tre anni, l’insediamento, anche per trasferimento, di attività di commercio al dettaglio del settore alimentare, l’insediamento di attività artigianali/industriali di produzione, preparazione e/o vendita di prodotti alimentari, nonché il loro ampliamento di superficie di vendita o di categoria merceologica, escludendo da tale divieto le attività di vendita di prodotti ortofrutticoli, le macellerie, le pescherie, le attività di vendita da parte di produttori agricoli dei propri prodotti, le attività artigianali di panificazione, pasticceria e di gelateria
  • non sia consentito, per un periodo di tre anni, l’insediamento, anche per trasferimento, di attività che non prevedono obbligatoriamente la presenza di un addetto: ad esempio lavanderie a gettone, locali attrezzati esclusivamente con apparecchi automatici e sportelli Atm;
  • sia consentita, per un periodo di tre anni, solo l’apertura, anche per trasferimento, delle seguenti attività: commercio al dettaglio e/o produzione del settore di moda di alta gamma; librerie; gallerie d’arte e antiquari; arredamento e design; commercio e restauro di oggetti d’arte e antiquariato, articoli di numismatica e filatelia, quadri e stampe; artigianato artistico, tipico, tradizionale e storico con iter approvato dalla Camera di commercio; attività artigianali e negozi specializzati che effettuano vendita esclusiva dei prodotti classificati con i codici Ateco previsti dalla delibera;
  • non sia consentito, per un periodo di tre anni, per le attività esistenti e diverse da quelle ammesse, di insediarsi per trasferimento da altre zone nelle aree sopracitate nonché di aumentare la superficie oltre il 10% della superficie autorizzata, né introdurre altre categorie merceologiche non ammesse.

La delibera consente eventuali nuove aperture o trasferimenti nel caso in cui tali interventi siano già in corso a seguito di opere edilizie o di adeguamenti igienico-sanitari già autorizzati, in quanto segnalati o comunicati alla data di entrata in vigore della presente deliberazione.

Le violazioni comportano l’immediata chiusura dell’attività e l’applicazione di una multa da 2.500 a 15 mila euro.

Per le attività già esistenti nelle aree interessate dal provvedimento si applicano le misure di adeguamento dell’impatto estetico dell’esposizione merceologica già previste dalla delibera di Consiglio comunale del 2019 per l’area marciana e quella realtina.

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