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Cronaca

Renzi di nuovo in laguna. "Ma ancora una volta si è dimenticato della Riviera"

L'appello dei sindaci rivieraschi per un intervento più deciso del Governo: "Per i voti dovrà fare i conti con il territorio. Quella dei prestiti agevolati è una proposta offensiva"

Terza visita per il premier Matteo Renzi a Venezia dal tornado che l'8 luglio del 2015 colpì la Riviera del Brenta. Fu in laguna per un vertice sull'ambiente in ottobre, poi alla camera ardente di Valeria Solesin poco più di un mese più tardi; l'ultima è quella di martedì, in occasione del vertice Italia-Francia alla presenza del presidente Francois Hollande. Anche stavolta, però, dei problemi di Dolo, Pianiga e Mira non si è nemmeno accennato, né il presidente del Consiglio ha messo in programma un passaggio nelle zone colpite: se ne sono accorti i sindaci, che ancora una volta accusano il Governo di essersi dimenticato della Riviera.

Duro il commento di Massimo Calzavara, primo cittadino di Pianiga: "Renzi dovrebbe darci delle spiegazioni sui motivi per cui finora non si è visto alcun provvedimento sul tornado - attacca - La realtà è che si è dimenticato della Riviera. Ne prendiamo atto, glielo facciamo presente ora e glielo ricorderemo quando dovrà fare i conti con il nostro territorio. Non è questo il modo di dare una risposta ai cittadini e ai contribuenti. Quest'area ha bisogno di solidarietà, ha diritto di riceverla perché ha dato tanto. Finora tante promesse, fatti zero".

Il provvedimento ipotizzato dall'esecutivo viene considerato una "proposta offensiva": "Il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta ci ha solo parlato di prestiti agevolati, ma la gente è già indebitata fino al collo. Abbiamo bisogno di contributi a fondo perduto. Ci dicano che serviamo solo quando paghiamo le tasse, mentre quando abbiamo bisogno non c’è nulla, a differenza di quanto avviene nel resto d’Italia". Per quanto riguarda i fondi di solidarietà raccolti finora il sindaco specifica: "Quei soldi li stiamo dando ai cittadini, sono un aiuto che arriva dalla solidarietà dei privati. Sono i privati che danno l'esempio allo Stato. Inoltre stiamo raccogliendo fondi regionali, da questo punto di vista la Regione ha fatto anche di più di quello che le competeva". Dello stesso tenore, pochi giorni fa, le dichiarazioni del sindaco di Mira, Alvise Maniero.

Sul tema Baretta aveva invece replicato: "Lo sforzo del governo, con la nuova legge di Stabilità, è stato quello di porre le condizioni ideali per garantire al Paese, e alle regioni colpite dalle calamità naturali, di ripartire. In Italia sono 62 i punti di crisi aperti, ma è grazie alle richieste della Riviera del Brenta che abbiamo deciso di rifinanziare il fondo nazionale prevedendo una novità importante: la possibilità per i privati di accedere a mutui agevolati, cui si aggiunge la possibilità di defalcare dalle tasse il contributo che arriva dai prestiti agevolati. Una norma di questo tipo, che prevede due vantaggi, non si può certo prevedere per un solo territorio, ma deve necessariamente avere carattere nazionale. Non è vero - ha concluso - che il governo ha abbandonato le situazioni di crisi, i provvedimenti, come la dichiarazione dello stato di crisi e i due milioni per i primi interventi, sono stati attuati immediatamente".

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