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Una giornata dentro il punto di accoglienza dei profughi ucraini a Ballò | VIDEO

Sono numerose le donne ucraine che, insieme ai loro figli, hanno trovato una nuova casa nel centro parrocchiale San Bartolomeo Apostolo di Ballò, ognuna delle quali con una storia personale differente ma tutte accumunate dallo strazio dell'esodo. Secondo gli ultimi dati diffusi da UNHCR Italia, ad oggi sarebbero più di 3 milioni le persone fuggite dall’Ucraina

Si trova a Ballò, nel miranese, uno dei punti di accoglienza che in questi giorni sta ospitando alcune donne ucraine fuggite dal proprio paese a causa del conflitto bellico in corso. 

Situata all'interno del centro parrocchiale San Bartolomeo Apostolo, la struttura è solo uno dei tanti ingranaggi che, da quasi tre settimane, contribuisce a mettere in moto la macchina dell’accoglienza per i profughi ucraini, alimentata dallo sforzo congiunto delle istituzioni e dei tanti gruppi di volontariato cittadini. 

Sono numerose le donne ucraine che, insieme ai loro figli, hanno trovato una nuova casa a Ballò, ognuna delle quali con una storia personale differente ma tutte accumunate dallo strazio dell'esodo. Lì, tra le pareti del centro parrocchiale, abbiamo parlato con Larissa, Tatiana, Nina e Halyna, fuggite dall'Ucraina allo scoppio della guerra e infine giunte in Italia dopo un estenuante tragitto oltre la frontiera polacca. 

Tra coloro che offrono il proprio aiuto ai rifugiati, ci sono Tania e Egidio, coppia nel volontariato e nella vita, che prestano servizio a Ballò insieme a molti altri: «Al momento ospitiamo venticinque persone, di cui tredici minori. Il più piccolo ha solo sei mesi» hanno raccontato nel corso della giornata in cui è stato girato il servizio, venerdì 11 marzo 2022. In aggiunta, oltre al centro parrocchiale, altri rifugiati sono stati accolti presso ulteriori alloggi messi a disposizione da privati cittadini. «Ci teniamo a ringraziare Don Luciano Minetto, parroco di Ballò e Scaltenigo, e le istituzioni per tutto il loro supporto» concludono Tania e Egidio. 

Quelle di Larissa, Tatiana, Halina e Nina sono solo alcune delle storie di chi si è visto costretto a fuggire dal proprio paese per poter continuare a vivere o anche solo per provare a garantire un futuro migliore a se stesso e ai propri cari. Queste sono solo alcune delle persone che, nonostante la sofferenza provata, cercano di ritrovare il sorriso. A volte riuscire a scorgere l'umana bellezza dopo aver vissuto un conflitto bellico è possibile grazie a un abbraccio sincero o alla generosità del prossimo. Altre volte, invece, sarà molto più difficile perché cancellare il rumore delle bombe è praticamente impossibile. 

I dati

Secondo gli ultimi dati diffusi da UNHCR Italia, ad oggi, 16 marzo, sarebbero più di 3 milioni le persone fuggite dall’Ucraina. In Veneto, il flusso dei profughi sta aumentando costantemente: come ha constatato la Regione, infatti, i rifugiati registrati dalle Prefetture sarebbero circa 3.900 (dati del 15 marzo). Un numero che è destinato ad aumentare di ora in ora.

Sono consultabili online, sul sito della Regione Veneto, tutte le disposizioni relative all'emergenza, nonché le indicazioni sanitarie per l'assistenza alle persone provenienti dall'Ucraina. Per ulteriori informazioni, è infine possibile contattare il numero verde della Protezione Civile telefonando al 800.99 00 09 (dalle 9.00 alle 17.00), oppure scrivendo una mail all'indirizzo ucraina@regione.veneto.it.

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