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Cronaca Cannaregio / Campo Santi Apostoli

Dopo il crollo la chiesa luterana di Santi Apostoli è tornata "in piedi"

Il restauro dell'unico luogo di culto è stato reso possibile dal sostegno del governo tedesco e soprattutto, dallo sforzo della piccola comunità locale

La Chiesa Evangelica Luterana in Italia (Celi), ente ecclesiastico che riunisce le comunità luterane dell’intera penisola e i cui rapporti con lo stato italiano sono regolati dall’Intesa siglata nel 1993, annuncia con gioia la riapertura della chiesa di campo Santi Apostoli a Cannaregio.

LA CELEBRAZIONE - L’evento sarà celebrato domenica con una cerimonia che inizierà alle 17 con il benvenuto della presidente della comunità, Lore Serpellon, e con una breve meditazione di ringraziamento, cui seguirà subito dopo il concerto del gruppo gospel “Joy Singers”. La riapertura della chiesa giunge a 15 mesi dal crollo del soffitto e dopo 10 di un lungo restauro, necessario a ripristinare la volta e il resto dell’edificio le cui precarie condizioni furono aggravate dal terribile terremoto che provocò danni non solo nella tormentata Emilia ma anche in altre zone del settentrione: nella chiesa – che custodisce anche interessanti opere d’arte, tra cui un dipinto ad opera di Tiziano e un ritratto di Lutero realizzato da Lucas Cranach – era in particolare pericolo l’organo Sauer, regalato alla chiesa nel 1896 da Guglielmo II, terzo e ultimo Imperatore di Germania.

L'INTERVENTO - L’ampio restauro è costato 250mila euro – molto oneroso per una Chiesa senza grandi patrimoni - ed è stato finanziato, per ben il 40% dalla stessa comunità veneziana e per il restante 60% da istituzioni ecclesiastiche (quali la stessa Celi, il Comitato Nazionale Tedesco della Federazione Mondiale Luterana, la Chiesa Evangelica Luterana di Hannover e l’organizzazione diaconale della Chiesa Evangelica Tedesca “Gustav-Adolf-Werk”), dal ministero degli Esteri del governo tedesco, da molti donatori privati in Italia e all’estero. Tali finanziatori esterni hanno raccolto l’appello che gli 80 membri della piccola comunità luterana lagunare avevano rivolto a istituzioni, aziende e cittadini per intervenire a tutela di un importante simbolo della fede evangelica in Italia: basti pensare che prima dell’acquisizione dell’edificio nel 1813 – con la trasformazione da Scuola della Confraternita dell’Angelo Custode a chiesa – i luterani avevano celebrato il culto per quasi 300 anni in segreto. Oggi la comunità di Venezia è parte importante della Celi, chiesa bilingue italo-tedesca, capace di evolvere con la società e fortemente impegnata non solo nella cura delle anime, ma anche in numerosi ambiti quali cultura, sanità, scuola, assistenza a poveri ed immigrati, educazione ambientale, pari opportunità uomo-donna, difesa delle diversità e lotta alle discriminazioni, partecipazione al dibattito etico, religioso e politico.

I COMMENTI - Negli scorsi mesi, la chiusura ha ovviamente determinato grossi problemi nel funzionamento della chiesa e, conseguentemente, ai fedeli lagunari. Ad esempio, il culto celebrativo dell’anniversario “I luterani in Italia: cinque secoli a Venezia – 200 anni in campo Santi Apostoli” e il primo convegno della Chiesa Protestante a Venezia furono tenuti nella vicina chiesa cattolica dei Santi Apostoli, grazie alla bontà delle relazioni ecumeniche con le altre confessioni cristiane e le altre religioni. “Dopo mesi di preoccupazioni e disagio ma anche di impegno costante per la risoluzione dei problemi, la riapertura della chiesa ha per la nostra comunità un valore inestimabile – spiega Bernd Prigge, pastore luterano di Venezia – Anche se piccola minoranza, i luterani sono e si sentono parte attiva della più ampia comunità cittadina. Per questa ragione, la chiesa di Campo Ss. Apostoli non è mai stata soltanto un luogo ovviamente fondamentale per i nostri culti, ma si è nel tempo confermata anche come spazio importante di conoscenza e arricchimento reciproco con chi è di confessione o religione differenti, grazie ai fitti programmi di iniziative culturali che da sempre vi si svolgono. Ecco perché si può dire che la nostra chiesa domenica non riapre per i luterani ma per Venezia!”

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