E' una storia senza fine quella del recupero del Fondaco dei Tedeschi da parte del Gruppo Benetton. E' di ieri la notizia che dopo l'esposto di Italia Nostra, la Procura della Repubblica di Venezia avrebbe aperto un fascicolo per un'indagine conoscitiva, senza peraltro indagati nè ipotesi di reato. E, da parte sua, il Gruppo Benetton ribadisce che "i rapporti intrattenuti con tutte le pubbliche autorità, inclusa la Soprintendenza di Venezia, per ottimizzare il progetto di riqualificazione del Fondaco sono sempre stati reciprocamente corretti e rispettosi dei ruoli e delle procedure amministrative, informati a comune senso di responsabilità per assicurare che il recupero di uno dei più grandi palazzi di Venezia, in stato di abbandono da molti anni, avvenga nel rispetto del pubblico interesse e restituisca alla città e alla vita economica un punto di forza a livello internazionale".

E, ancora "Edizione (la holding finanziaria del Gruppo Benetton, ndr) ha preso atto con rispetto del dibattito e della diversità di opinioni emerse in questi mesi sul progetto di recupero architettonico e funzionale del Fondaco dei Tedeschi, ma ritiene inaccettabili quelle iniziative che travalicano i confini del confronto culturale e scientifico per degenerare in dichiarazioni pubbliche non veritiere e prive di qualsiasi fondamento o in denunce penali manifestamente pretestuose e inconsistenti come quella presentata da Italia Nostra".

Alla luce di quanto sopra, Edizione ha "dato mandato ai propri legali di valutare se iniziative, dichiarazioni e affermazioni prese e rilasciate da attori diversi e quali ampiamente riportate sulla stampa, possano essere ritenute lesive della propria onorabilità e immagine, così come foriere di danni anche in relazione alle negoziazioni in corso con partner per l'iniziativa imprenditoriale che s'intende riservare al progetto".