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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Cannaregio / Fondamenta Diedo

Palazzo Diedo diventa museo e casa d'artista: avviati i lavori di restauro

L'edificio, a Cannaregio, è stato per anni una scuola e poi sede di uffici giudiziari, prima di essere abbandonato. Di recente è stato acquistato dalla Fondazione Berggruen, che intende concludere l'intervento nel 2024

Palazzo Diedo, edificio settecentesco ubicato a Cannaregio, tornerà agli antichi splendori grazie ad un restauro della Fondazione Berggruen, che lo ha acquistato di recente. Il programma è stato presentato oggi da Nicolas Berggruen, fondatore dell'ente, assieme al direttore artistico Mario Codognato, all'architetto Silvio Fassi e all'artista americano Sterling Ruby. Il progetto punta a ridare centralità all'edificio, rendendolo un polo dell'arte contemporanea dopo un periodo di abbandono: in passato aveva ospitato una palestra al piano terra, poi una scuola elementare e infine la sede del tribunale di sorveglianza, fino al 2012. Con il passare degli anni, le parti interne erano state via via modificate a seconda delle esigenze.

L'edificio è strutturato su cinque livelli, per un totale di 3900 metri quadrati. L'intenzione di Berggruen - che a Venezia ha già acquistato la Casa dei tre oci, alla Giudecca - è ospitare a Palazzo Diedo una serie di mostre, installazioni e simposi, oltre ad un programma di artist-in-residence. Il primo artista ad essere ospitato è Sterling Ruby, che è al lavoro per dare vita all'edificio già durante la fase di ristrutturazione: la prima parte del suo A Project in Four Acts è visibile da un paio di settimane sulla facciata principale e resterà esposta per tutta la durata della Biennale. Secondo i piani della Fondazione, il restauro sarà completato entro il 2024. «I tempi sono stretti - fa notare l'architetto Fassi - e per noi è una scommessa: procederemo per fasi, con un intervento conservativo. Recupereremo gli elementi originali, sempre seguendo le indicazioni della soprintendenza. Sarà anche realizzata una vasca di contenimento di 800 metri quadri, che proteggerà la struttura dall'acqua alta e le opere dall'umidità».

«Nutro un profondo amore per Venezia e desideravo da tempo creare un luogo in cui l’arte potesse essere ispirata dalla città e creata nella città - commenta Nicolas Berggruen -. Siamo emozionati all’idea di realizzare questo sogno, rendendo Palazzo Diedo accessibile al pubblico e incentivando la creazione artistica a Venezia». Mentre Mario Codognato (che è già stato capo curatore del MADRE a Napoli e direttore della Anish Kapoor Foundation), spiega: «Ho trascorso tanti anni lontano dalla città in cui sono nato e mi sono formato: sono entusiasta di essere di nuovo a Venezia e di affiancare Nicolas Berggruen nella realizzazione di questo polo. Credo nell’arte che parla al pubblico, che ci induce a pensare in modo diverso e che innesca discussioni».

«È un onore - commenta Sterling Ruby - essere scelto come primo artist-in-residence. Durante il restauro dei prossimi anni, l’installazione che ho immaginato cambierà con l’edificio, esprimendo e anche commentando che cosa significa lavorare per un palazzo con una lunghissima storia, e riflettendo in modo diretto, concreto, le tradizioni della creazione di arte e artigianato che sono parte integrante di Venezia». La prima fase di A Project in Four Acts è una struttura in rilievo che si appoggia sulla facciata del palazzo. Parallelamente all’inizio dei lavori, Ruby allestirà due installazioni esterne tra la fine del 2022 e la tarda primavera del 2023, rispondendo alla struttura e avvolgendola man mano che si trasforma. La fase finale comprenderà una residenza che si concluderà con una mostra, nell’ambito dell’inaugurazione ufficiale nella primavera 2024. Palazzo Diedo, come detto, è il secondo edificio storico acquistato da Berggruen a Venezia dopo la Casa dei tre oci, che è stata scelta come principale base europea del Berggruen Institute. Le altre due sedi si trovano a Berlino e a Los Angeles.

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