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Aggiudicato il restauro di Rialto: lo recuperano veneziani e trevigiani

Giovedì mattina apertura delle buste. A vincere è la cordata Lares, Lithos, Setten che l'anno scorso si è aggiudicata la Misericordia

E' andata al raggruppamento di imprese Lares, Lithos, Setten l'aggiudicazione provvisoria per il restauro del Ponte di Rialto. E' questo l'esito dell'apertura delle buste per l'analisi dell'offerta economica, che si è tenuta giovedì mattina a Ca' Farsetti, e presieduta dal dirigente Gare e Contratti del Comune di Venezia, Fabio Cacco, alla presenza di numerosi rappresentanti delle 19 imprese partecipanti alla gara.

La cordata trevigiano-veneziana è risultata la vincitrice con 91,69 punti (punteggio tecnico: 65; ribasso del 33,88%; punteggio offerta economica: 26,68); seconda è risultata l'Ati Sacaim, Coo.Be.C., Giusto Giovanni con 83,75 punti (punteggio tecnico: 56,18; ribasso del 35,006%; punteggio offerta economica: 27,57). L'importo dei lavori a base d'asta soggetto al ribasso era di 3.061.408 euro.

Una cordata simile, formata dalla Setten Genesio di Oderzo e dalle veneziane Lares, Lithos e Fiel, si aggiudicò anche i lavori di restauro della Scuola Grande della Misericordia il 26 febbraio dello scorso anno. Una aggiudicazione piuttosto tribolata, visto che in un primo momento gli aggiudicatari erano stati esclusi, ma poi avevano vinto il ricorso al Tar. Con la nuova gara, infine, avevano raggiunto il punteggio migliore.


"Abbiamo presentato un'offerta economica con un ribasso di quasi il 34%, al limite di quel che si poteva fare altrimenti rischiavamo di perdere questa aggiudicazione". Mario Massimo Cherido, amministratore di Lares, ha spiegato così la strategia adottata dall'Ati veneziano-trevigiana di cui è capogruppo.

Lares, fondata nel 1966 e con una cinquantina di dipendenti, è del resto molto conosciuta in città, per i lavori a Ca' Dario, Ca' Da Mosto, alla chiesa di San Fantin, al cimitero ebraico. Ma ha effettuato interventi importanti anche all'estero e nel resto d'Italia: dalla chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio a Palermo, ai musei Capitolini di Roma, dalla galleria del Duomo a Milano, alle Arche scaligere a Verona, con interventi in corso anche all'Arena di Verona e a Prato della Valle di Padova.

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