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Cronaca

Centri diurni e tirocini per disabili: si riparte lunedì 18 maggio

Un protocollo, test e tamponi a personale e ospiti delle strutture. Un patto con le famiglie che prevede informazione continua e rispetto delle regole. Organizzazione per gruppi

Lunedì 18 maggio non è solo giorno di ripartenza di molte attività produttive, servizi, bar e ristoranti, come annunciato da governo e regione, riprendono a svolgere le loro attività anche i Ceod, centri semiresidenziali per ragazzi e adulti disabili, e ripartono i tirocini sociali e occupazionali per le persone più fragili. Uno spiraglio si intravede anche per questo settore che sta sopportando conseguenze importanti per il coronavirus, per restrizioni e deprivazioni. L'assessore alla Sanità e al Sociale Manuela Lanzarin ha annunciato il via libera di queste strutture diurne, dei laboratori protetti e dei progetti Dopo di noi, dettagliando linee guida sanitarie e organizzative che gestori, operatori, famiglie, utenti e fornitori dovranno rispettare.

Il protocollo

Il protocollo di sicurezza impone la riorganizzazione delle attività in piccoli gruppi omogenei di 5 persone e con operatori stabili. Dovranno avvenire in spazi predefiniti, divisi a compartimenti funzionali, tra loro isolati. Tutti gli spazi e gli oggetti dovranno essere frequentemente igienizzati. Sarà obbligatorio l’uso di mascherine, guanti e gel, almeno per operatori e fornitori, mentre per gli utenti si privilegia il lavaggio frequente delle mani.

I gruppi

Il ciclo delle attività diurne sarà riorganizzato con moduli a scacchiera che alternino le attività in sede (mezza giornata) ad attività extra-sede e domiciliari, in modo da favorire il mantenimento di piccoli gruppi, il distanziamento fisico e orari di ingresso e di uscita scaglionati. La sicurezza sanitaria, in accordo con le rispettive Ulss territoriali, è affidata al rispetto di rigide regole di controllo: educatori e operatori, già sottoposti a screening preliminare prima della riapertura, saranno successivamente sottoposti al tampone nasofaringeo ogni 20 giorni e al test sierologico rapido ogni 10 giorni.

Tamponi

Il tampone nasofaringeo è previsto anche per gli utenti, ma una sola volta, al momento della loro riammissione alle strutture o ai tirocini lavorativi. Tra le strutture e le famiglie dovrà intercorrere un vero e proprio patto solidale che prevede l’impegno a mantenere una costante informazione, a rispettare le regole di igiene e i comportamenti sanitari corretti, e a segnalare eventuali casi di positività nella cerchia familiare allargata (in questo caso scatta l’isolamento fiduciario domiciliare per l’utente coinvolto). Qualora si rivelino casi di positività tra gli utenti dei centri diurni, verrà sospesa l’attività del gruppo interessato e gli utenti in questione rimarranno a casa in isolamento.

Personale

Norme dettagliate sono previste per il personale, dal cambio obbligatorio d’abiti alla protezione con mascherine, per i servizi di trasporto da e per le strutture che dovranno rispettare i criteri del distanziamento fisico, e per il servizio mensa che verrà gradualmente ripristinato, in una seconda fase. Con gli esperti della prevenzione sanitaria e in collaborazione con Ulss e i gestori delle strutture, la Regione ha messo a punto linee guida precise che potranno orientare anche il riavvio di altre attività educative e sociali sospese a causa delle misure di contenimento del contagio. «Abbiamo dato precedenza ai Ceod e ai servizi diurni per le persone disabili perché consapevoli delle grandi difficoltà in cui versano le famiglie e le stesse persone disabili, per le quali questa fase di isolamento forzoso ha rappresentato un sacrificio immenso e difficile da comprendere. Sono certa che i criteri di prudenza e di precauzione introdotti possano rappresentare una sufficienza garanzia di sicurezza per gli operatori, i gestori, gli utenti, i volontari e i familiari», ha commentato l’assessore Lanzarin.

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