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Cronaca

Ricatti sessuali online, nel Veneziano sono una costante: "C'è chi ha pagato 40mila euro"

Almeno 2 o 3 segnalazioni alla settimana alla polizia postale. Dietro organizzazioni strutturate. Si deve pagare in bitcoin. Non solo uomini: di recente anche donne nel mirino

Non passa settimana senza segnalazioni di ricatti a sfondo sessuale presentate alla polizia postale. Nel Veneziano è una costante. Sono 2 o 3 i casi ogni 7 giorni di cui il compartimento del Veneto viene a conoscenza. Se poi queste segnalazioni diventano vere e proprie denunce è un altro paio di maniche. Il loro numero per forza di cose è inferiore. Fatto sta che queste cifre sono solo la punta dell'iceberg di un fenomeno che nei mesi si è mantenuto costante. Ormai è da qualche anno che i truffatori continuano a trovare uomini (ma in alcuni casi, anche recenti, donne) che si fanno abbindolare su Skype da utenti ammiccanti che invitano le future vittime a utilizzi decisamente "piccanti" della Rete.

RICATTO CONTINUO - Con il dettaglio che poi viene tutto registrato e sfruttato per ricattare lo sventurato di turno. Alcuni mesi fa, per esempio, una vittima, pur di non vedere "spammato" il video che lo ritraeva in pose inequivocabili, è arrivato a pagare fino a 40mila euro ai cyber-criminali. Soldi non scuciti tutti in una volta, ma dilazionati nel tempo. Perché i ricattatori dopo i primi contatti, non si fermano. Continuano finchè possibile a "mungere" il conto corrente di chi finisce nel loro mirino. Tanto più che si tratta di organizzazioni ben più strutturate dei semplici truffatori che utilizzano carte prepagate per farsi pagare la caparra per la vendita di prodotti inesistenti.

PAGAMENTO CON BITCOIN - In questi casi, infatti, il pagamento avviene attraverso bitcoin, valuta virtuale difficilmente tracciabile. Il malintenzionato di turno basta che mandi un link al ricattato. Quest'ultimo inserisce i dati, con la cifra richiesta, e il gioco è fatto. Il consiglio degli esperti della polizia postale è prima di tutto di segnalare il problema il prima possibile, dopodiché di non cedere all'estorsione. Al limite di disconnettersi subito dai social e dagli altri strumenti web che si utilizzano. In modo che il presunto video incriminato abbia la minore viralità possibile.

ATTENZIONE AL PHISHING CON IL BLACK FRIDAY - Nel web bisogna guardarsi anche dalla pratica del "phishing", specie con l'avvicinarsi del Black Friday del 25 novembre. Si tratta di siti fasulli costruiti ad hoc per ingannare l'utente e indurlo a effettuare acquisti o a lasciare i propri dati online. Attenzione quindi alle mail con offerte imperdibili in questi giorni. Il consiglio della polizia postale è sempre di controllare quale sia l'effettivo link cui rimanda la mail, aprendolo su un'altra pagina. 

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