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Sabato, 20 Aprile 2024
Il processo / Eraclea

Casalesi di Eraclea, la procura chiede condanne per 44 imputati

L'accusa propone trent'anni di reclusione per Donadio, Buonanno e Pacifico; quattro anni per l'ex sindaco Mirco Mestre

In aula bunker a Mestre la requisitoria dei pm tira le somme del lungo processo alla presunta cellula dei casalesi di Eraclea, che, con la richiesta di condanna, si avvia alla conclusione. L'atto firmato dai pubblici ministeri Federica Baccaglini e Roberto Terzo il 27 aprile propone per 44 imputati un totale di oltre 450 anni di pena, per altri 2 l'assoluzione. Ribadendo che nel Veneto orientale ci fu un sistema di stampo mafioso per il controllo del territorio, fatto di violenza, intimidazioni e omertà.

Una requisitoria lunghissima, quella pronunciata dinanzi alla corte presieduta dal giudice Roberto Manduzio del tribunale di Venezia. Cinque udienze per ricostruire le circostanze emerse da un dibattimento durato oltre tre anni. Prove, testimonianze, intercettazioni. I pubblici ministeri hanno trattato punto per punto le diverse imputazioni, dall'associazione mafiosa ad una serie di reati fine: usura, estorsione, bancarotta, armi, smercio di banconote false tra cui anche marchi della Germania Est. Secondo la ricostruzione della Dda di Venezia, nella zona di Eraclea avrebbe agito una cellula che inizialmente sarebbe stata legata al sodalizio di Casal di Principe per poi, via via, conquistarsi una propria autonomia d'azione esportando i metodi tipici del clan. Significativo uno dei passaggi del pm Terzo: «I fought the law... and law won, ho combattuto la legge e la legge ha vinto», ha detto in aula, citando un brano dei Clash.

Le richieste più pesanti sono per le persone che avrebbero coperto i ruoli più significativi nell'organizzazione: la pena proposta per il boss Luciano Donadio (al quale è contestata la lista più lunga di reati, dall'usura all'estorsione, dalla bancarotta alla detenzione di armi da guerra) è di 30 anni, così come quelle per Raffaele Buonanno e Antonio Pacifico. Le richieste dell'accusa riguardano anche i figli di Donadio: 10 anni per Adriano, 9 e mezzo per Claudio. Per Luigi Paolì chiesti 23 anni e 3 mesi; 20 anni e 3 mesi, invece, per Antonio Buonanno, fratello di Raffaele; e poco meno di 16 anni per Giuseppe Puoti. Per Mirco Mestre, ex sindaco di Eraclea accusato di scambio elettorale mafioso, sono stati chiesti 4 anni. Proposti nove anni a Denis Poles, ex direttore di banca accusato di essere coinvolto negli affari dell'organizzazione.

Contestualmente alla condanna, i pm chiedono la confisca definitiva dei beni che «servirono o furono destinati a commettere il reato» e «delle cose che ne sono il prezzo e il prodotto», ai sensi dell'articolo 416 bis del codice penale. Ci sono poi le richieste delle parti civili, tra cui quella di 1,2 milioni di euro da parte della Regione Veneto. Dalla prossima settimana prenderanno il via le arringhe dei difensori. Nel frattempo si è concluso definitivamente il processo nei confronti di altri 19 imputati che hanno scelto il rito abbreviato e che pochi giorni fa sono stati condannati in Cassazione.

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