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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Marghera

In ricordo dell'esodo istriano-dalmata: "Dagli esuli un contributo importante a Marghera"

Cerimonia sabato in occasione del giorno del ricordo. "In 350mila costretti a lasciare le proprie terre. Ricordiamo per andare avanti". Altre iniziative nei prossimi giorni

Si è svolta sabato mattina, in piazzale delle Foibe a Marghera, la cerimonia ufficiale del “Giorno del ricordo della tragedia delle foibe e dell'esodo degli italiani da Istria, Fiume, Dalmazia”, durante la quale è stata deposta una corona d'alloro sul cippo che ricorda la tragedia. "Furono 350mila - ha ricordato Alessandro Kuk, presidente dell'associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia - le persone dei territori giuliano-dalmati costrette a lasciare la loro casa per poter rimanere italiane: 80mila fuggirono all'estero, 60mila rimasero nelle zone di confine come Trieste o Gorizia, mentre molte altre furono costrette a vivere, a volte per anni, nei campi profughi sparsi sul territorio nazionale". 

Presenti all'evento l'assessore alla Coesione sociale, Simone Venturini, il presidente della Municipalità di Marghera, Gianfranco Bettin, l'assessore Renato Boraso, il comandante della polizia municipale, Marco Agostini, il prefetto e il questore di Venezia, Carlo Boffi e Vito Gagliardi, il consigliere regionale Alberto Semenzato e i rappresentanti delle associazioni d'Arma, oltre a una rappresentanza del coro “Istituto comprensivo Filippo Grimani” di Marghera e a numerosi cittadini.

"Qui una comunità forte e integrata"

"Tra tutte le ricorrenze che costellano l'anno civile - ha esordito Bettin - quella di oggi ha per Marghera un significato particolare. Ci siamo interrogati molto presto su questa tragedia italiana ed europea, tanto da aver intitolato questo piazzale agli esuli giuliano dalmati e alle vittime delle foibe già nel 2003, un anno prima dell'istituzione del Giorno del ricordo. Un anticipo dovuto anche alla presenza nella nostra città di una forte comunità di persone provenienti dall'Istria, da Fiume, dalla Dalmazia, una comunità che ha saputo integrarsi bene, riconoscendo in questi luoghi l'altra Italia rispetto a quella che era stata loro sottratta in modo tanto drammatico. Non smetteremo di ricordare questa tragedia, ma ricorderemo per andare avanti, come hanno fatto gli esuli che sono venuti a vivere nella nostra città e che, con la loro voglia di vivere, di costruire una nuova vita, l'hanno resa migliore, capace di un'apertura al mondo e alla storia. È bello che proprio in questo luogo, snodo tra la nuova Marghera e quella originaria, si ricordi insieme una tragedia, ma anche un'occasione di sviluppo, di rinascita".

"Tragedia a lungo negata"

"Ogni anno - ha sottolineato Venturini - questa celebrazione assume un'importanza maggiore. Una presenza che testimonia come lo Stato voglia recuperare quegli anni bui in cui non si è ricordato di questa tragedia, in cui l'ha negata. Oggi invece, in maniera compatta e trasparente, siamo qui per ricordarla, insieme alle istituzioni ma anche a questi bambini, che con le loro maestre hanno fatto memoria di questa pagina buia della storia, visitando luoghi, come Magazzino 18, che ancora oggi la raccontano. Essere finalmente riusciti a parlarne, a dire quello che è successo, a saper anche chiedere scusa, come istituzioni, alle famiglie che per anni non hanno visto riconosciuto il loro dramma, credo che sia un grande passo avanti per questo Paese, che deve considerare di più i legami con quelle terre di Istria, Dalmazia, Venezia Giulia, che tanto hanno dato a Venezia, e che, pur non essendo oggi più italiane, nel cuore di molti di voi, sono ancora casa, sono ancora patria". La cerimonia si è conclusa con l'esibizione del coro dell'Istituto comprensivo Grimani. Il programma della giornata è proseguito nel pomeriggio nel duomo di Mestre con la celebrazione della Messa officiata da don Gianni Bernardi.

Altri appuntamenti

Il calendario degli appuntamenti promossi dal Comune di Venezia, in collaborazione con le associazioni che compongono il Coordinamento cittadino per il Giorno del Ricordo, proseguirà poi fino al 7 marzo con vari incontri nelle scuole del Comune e con gli studenti dell'Università, presentazioni di libri, conferenze, l'esposizione, in biblioteca a Favaro, di volumi sul tema del Giorno del Ricordo, e una mostra dal titolo “L'Istria in mostra – documenti e plastici di monumenti e paesaggi istriani”, che sarà visitabile al Municipio di Mestre dal 15 al 21 febbraio.

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