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Cronaca Mira

Mira, avanti contro il gioco d'azzardo: il Comune resiste al ricorso di un locale

Una società chiede l'annullamento dell'ordinanza che stabilisce nuovi limiti di orario. Insiste l'amministrazione: "Ludopatia rischiosa per la salute e per l'economia della famiglia"

Le misure per arginare la diffusione del gioco d'azzardo si scontrano con il ricorso di un locale che non intende sottostare alle nuove regole. Ovvero slot machine accese 8 ore anziché 16. Succede a Mira, dove la giunta ha appena autorizzato il sindaco Alvise Maniero a resistere contro il ricorso presentato da un esercizio a conduzione cinese di via Nazionale: ques'ultimo chiede l’annullamento dell’ordinanza firmata dal sindaco lo scorso novembre che stabilisce limitazioni d’orario per l’utilizzo degli apparecchi con vincita in denaro.

Il primo cittadino, insieme all’assessore al Commercio Nicola Crivellaro, sottolinea l'importanza delle nuove regole per contrastare il gioco d’azzardo, "una piaga che provoca gravissime conseguenze soprattutto nelle fasce più deboli della popolazione". "Mentre noi cerchiamo di difendere i cittadini - scrivono in una nota Maniero e Crivellaro - la legge pare tutelare il gioco d’azzardo. La ludopatia comporta gravi rischi per la salute delle persone e per l’economia della loro famiglia. Per questo pensiamo che non sia solamente un nostro diritto ma addirittura un nostro dovere quello di proteggere i cittadini”. “Personalmente – rimarca il sindaco – mi ha lasciato molto perplesso il fatto che questa società si lamenti del danno che comporta il passaggio da 16 ore a 8 ore consentite. Come se 8 ore fossero poche".

L’orario di esercizio della sale-gioco di Mira è stato fissato dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 17 alle ore 22 di tutti i giorni, compresi i festivi. Gli stessi orari valgono per tutti gli apparecchi da gioco con vincita in denaro (definiti dall’articolo 110 comma 6 del Tulps) collocati nei pubblici esercizi, nelle sale-commesse e nelle attività commerciali. Fuori da questi orari gli apparecchi devono essere spenti. Sul rispetto dell’ordinanza vigilano polizia locale e carabinieri. Per i trasgressori è prevista una sanzione amministrativa da un minimo di 25 ad un massimo di 500 euro. In caso di violazioni particolarmente gravi o di recidiva, potrà essere applicata la sospensione da uno a sette giorni del funzionamento degli apparecchi o, nel caso delle sale-giochi, dell’intera attività. “La legge regionale non ci aiuta nell’impedire completamente l’apertura di nuove attività finalizzate al gioco d’azzardo – aggiunge il sindaco -. Auspichiamo che la normativa ci permetta presto di porre restrizioni anche su altri luoghi altrettanto pericolosi come per esempio le sale scommesse che vediamo spuntare sul nostro territorio".

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