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Cronaca

"Devono comprare tutti i miei camion, senza la città è finita. Voglio più soldi"

Stefano Gavioli, ex patron di Enerambiente, parla a un imprenditore. Il veneziano è accusato di aver cercato di far acquistare dal Comune di Napoli mezzi di raccolta rifiuti a un prezzo sproporzionato

"Loro devono comprare tutti i miei camion, devono. Senza i miei camion la città è finita, ma io voglio prendere più soldi". Questo l'intento di Stefano Gavioli, veneziano, ex amministratore unico della società Enerambiente. Così diceva all'imprenditore tedesco Adolf Lutz preparando l'incontro in Comune a Napoli con i vertici di Asia, la società di raccolta rifiuti partenopea, e l'ex vicesindaco Sabatino Santangelo. "Io ho bisogno di dire che tu hai comprato tutti i miei camion, capisci? Noi facciamo come una commedia, questo serve per un contratto più buono"

La trascrizione della telefonata è contenuta nell'ordinanza di custodia cautelare notificata ieri a 16 persone da Guardia di Finanza e Digos. L'imprenditore veneziano, stamattina sottoposto a interrogatorio di garanzia nel carcere di Poggio Reale, parla un italiano strano, forse credendo che così l'interlocutore tedesco lo comprende meglio. "Noi abbiamo appuntamento, io penso che sarebbe bene, tu puoi venire anche pomeriggio di martedì in Italia e abbiamo appuntamento con sindaco di Napoli, con tutte autorità martedì sera o mercoledì mattina... Io ho bisogno di dire che tu hai comprato tutti i mei camion, capisci? Noi facciamo come commedia, questo serve per contratto più buono. Tu hai comprato tutti i miei camion, che tu adesso vuoi i tuoi camion e facciamo una valutazione più alta, per vendere più caro, capisci? E poi questi hanno bisogno di tanti camion, anche tu puoi vendere camion loro, eh... Io credo che questo business molto importante per te, credimi".

Gli indagati, oltre a Gavioli, Paolo Bellamio, Giancarlo Tonetto, Enrico Prandin, Loris Zerbin, Giuseppina Totaro, Vittorio D'Albero e Adolf Lutz cercarono, secondo l'accusa, di far acquistare "automezzi a un prezzo non proporzionato al valore reale".

La partecipazione di Lutz all'incontro è tanto importante che Gavioli si offre di pagargli il biglietto. Quindi lo istruisce su cosa portare con sé: "Tu porta tuoi documenti come carta intestata, sai, carta ufficiale, come che io venduto a te tutti i camion, noi dobbiamo andare al meeting come con un contratto fatto io e te, che ho venduto tutti i miei camion a te. Loro devono comprare tutti i miei camion, devono".

 

DISCARICA DI CATANZARO - La Corte di Cassazione ha confermato il sequestro di beni nei confronti del titolare della Enertech, Stefano Gavioli, 54 anni, di Venezia, nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Catanzaro su una presunta evasione fiscale e irregolarità nella gestione della discarica.

 

La Cassazione ha rigettato il ricorso dei legali di Gavioli ed ha confermato la validità del provvedimento del tribunale della libertà di Catanzaro emesso nei mesi scorsi. Nell'inchiesta del sostituto procuratore della Repubblica, Carlo Villani, oltre a Gavioli e gli altri responsabili della Enertech sono indagati anche funzionari dell'ufficio del commissario per l'emergenza ambientale, un avvocato e un commercialista.

 

Agli indagati vengono contestati a vario titolo i reati di associazione per delinquere finalizzata all'evasione fiscale e alla violazione delle norme ambientali. Gli imprenditori indagati, secondo l'accusa, avrebbero evaso il fisco con un sistema di società costituite come scatole cinesi e, nonostante i debiti con l'erario, sarebbero riusciti a percepire i fondi dall'ufficio del Commissario per l'emergenza ambientale in Calabria. Nel corso delle indagini, nell'agosto scorso, erano stati sequestrati beni per 90 milioni di euro. (Ansa)

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