rotate-mobile
Cronaca

Bollette, per imprese e famiglie veneziane rincari per 336 milioni di euro

È il dato stimato per il solo primo trimestre del 2022 da Cgia. Tra i settori più colpiti ci sono calzaturifici, comparto ittico, vetrerie e alberghi

Le imprese e le famiglie veneziane, nel primo trimestre di quest'anno, potrebbero pagare 336,5 milioni di euro in più di energia elettrica e gas rispetto al 2019. La stima è stata eleborata dall'ufficio studi della Cgia di Mestre, che spiega come 115,5 dovrebbero essere in capo alle famiglie e 221 alle aziende. Le prospettive future non sono rosee, perché se questi aumenti dovessero mantenersi costanti per buona parte del 2022, il rischio è che 5 mila lavoratori veneziani siano lasciati a casa.

In alcuni casi gli aumenti sfiorano il 400% e sono i settori "energivori" quelli più esposti al rischio blackout. Sul fronte del consumo del gas, le difficoltà più significative stanno colpendo le imprese di vetro, ceramica, cemento, plastica e produzione laterizi, tra gli altri. Per quanto riguarda l'energia elettrica, invece, è notte fonda per acciaierie e fonderie, comparto della logistica, alimentare, ma anche commercio, bar e ristoranti. A preoccupare le aziende c'è anche l'aumento del costo del carburante: il gasolio per autotrazione, per fare un esempio, nell'ultimo anno ha subìto un aumento di prezzo che si aggira attorno al 25%.

Rincari da una parte e mancanza di materie prime dall'altra hanno messo in ginocchio molte imprese e, di conseguenza, anche alcuni distretti produttivi del Veneziano, anche vere e proprie eccellenze come i calzaturifici della Riviera del Brenta, il comparto ittico di Caorle e Chioggia, le vetrerie di Murano e gli alberghi del centro storico lagunare.

Secondo Cgia, anche se il Consiglio dei ministri dovesse approvare una misura di ampia portata per calmierare i prezzi delle bollette (tra i 5 e i 7 miliardi di euro), questa sarebbe insufficiente a mitigare i rincari a cui gli italiani dovranno far fronte almeno fino al mese di marzo incluso. «O salviamo le aziende, recuperando le risorse attraverso un  nuovo  scostamento di bilancio, - ha riferito il presidente della Cgia, Roberto Bottan - altrimenti molte saranno destinate a chiudere o, nella migliore delle ipotesi, a ridurre drasticamente gli organici.  Certo, l’obiezione di chi sostiene che siamo troppo indebitati e non possiamo farlo ulteriormente è legittimo. Ma è altrettanto legittimo segnalare che i soldi che risparmiamo, evitando di approvare aiuti importanti, saremo costretti a spenderli tra qualche mese per erogare la Cig o l’indennità di disoccupazione a coloro che perderanno il posto di lavoro».

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Bollette, per imprese e famiglie veneziane rincari per 336 milioni di euro

VeneziaToday è in caricamento