rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Marghera

Lavoro, si cresce: "In che modo? Tante cessazioni, know how perso"

Elaborazioni di Filctem Cgil Venezia sui dati Istat e Veneto Lavoro. Moderato ottimismo, anche se l'occupazione è probabilmente cambiata per sempre

Filctem Cgil Venezia fa una riflessione sui receti dati sul lavoro: "Il quadro statistico presentato qualche tempo fa dai media sull’incremento delle assunzioni nei primi 9 mesi 2015 indica una ripresa, sul piano nazionale, regionale e nella provincia di Venezia. I dati Veneto Lavoro mostrano finalmente un panorama in controtendenza rispetto all’andamento negativo del 2014. Abbiamo saldi positivi fra assunzioni e cessazioni, in molti settori occupazionali del nostro territorio".

Schermata 2015-11-24 alle 18.06.11-2

"Sono numeri che ci confortano - spiega Filctem Cgil Venezia - in qualità di categoria sindacale che rappresenta lavoratori di comparti di manifattura e industria, cui si sono aggiunti i dipendenti dell’elettrico, del gas-acqua e del tessile". Ne nascono però anche degli spunti di riflessione: "Sul piano qualitativo siamo stati testimoni delle ripercussioni della chiusura di importanti attività sul mercato del lavoro locale, in termini di addetti. Soprattutto perché non compensata dalla nascita o trasformazione di altre imprese e dal riassorbimento di lavoratori rimasti fuori dai processi produttivi. Troppe volte i cassintegrati e poi licenziati, pur avendo fatto corsi di formazione, non hanno ritrovato un’occupazione. E che hanno perso la possibilità di trasformare e recuperare la loro professionalità, finendo per adeguarsi ad un mercato del lavoro sempre più basato su lavori a bassa qualifica, con contratti a chiamata o voucher".

Venendo alla cassa integrazione, i dati della Cgia di Mestre secondo Paolo Zabeo mostrano una riduzione del ricorso all’ammortizzatore da parte delle imprese nella prima parte del 2015. Precisando che il calo si riferisce alla cassa in deroga e a quella straordinaria. "Nel caso della prima ci pare fuorviante parlare di minor ricorso alla cassa integrazione, quando è stato un decreto interministeriale ad aver stabilito dal 1 gennaio 2015 una durata massima di 5 mesi, contro gli 11 mesi del 2014". La Cig straordinaria, che le aziende chiedono in caso di importanti piani di riorganizzazione industriale o in condizioni di forte difficoltà economica, "può essersi ridotta per vari motivi. Certamente possiamo interpretare il dato come indicatore di ripresa. Ma alcune società che negli anni precedenti hanno patito la crisi sono poi uscite dal mercato e quindi hanno smesso di fare ricorso all’ammortizzatore".

In provincia di Venezia, poi, secondo Filctem non c'è stato un calo della mobilità nelle imprese del proprio settore di riferimento. "Il 2015, specie per il settore chimico e della gomma plastica, è stato l'anno in cui si è registrata la maggior riduzione dei tesseramenti provenienti dalle aziende e contemporaneamente l’incremento maggiore, dal 2013, delle richieste d’iscrizione provenienti dalla condizione mobilità". "Il chimico e gomma plastica è l’unico settore in cui nel corso degli anni e anche nel 2015 le cifre sulle cessazioni hanno superato quelle sulle assunzioni. Un declino costante. Neppure l’ombra della ripresa di cui i media hanno parlato. Se consideriamo tutto il quinquennio dal 2010 a settembre 2015 le cessazioni sono state quasi 1500. E ci riferiamo a posti di lavoro stabili, a professionalità specifiche e know how consolidati nel tempo, con contratti a tempo indeterminato e stipendi garantiti".

Non solo: "Ogni addetto perso nell’industria equivale alla scomparsa di 3 altre posizioni lavorative nelle imprese dei servizi in appalto. Ecco perché per quanto ci riguarda non possiamo parlare di ripresa. Il polo industriale di Porto Marghera è stato storicamente lo zoccolo duro dell’occupazione nel veneziano. Il declino successivo ha avuto effetti devastanti per la nostra provincia, mentre le industrie perse non sono state sostituite da valide attività con cui recuperare le posizioni di lavoro rimaste escluse. Un contesto sempre più caratterizzato dal terziario, da occupazioni temporanee, precarie, stagionali, legate alla grande fabbrica del turismo veneziano. Quello che non si nutre di professionalità, ma di prestazioni a bassa qualifica". Nonostante questo, "l’Istat ci dà motivo di ben sperare in un recupero della qualità della vita e del lavoro nel nostro territorio. Perché ci mostra dati a livello generale in crescita sulle assunzioni a tempo indeterminato, probabilmente generate dagli incentivi del Jobs Act che hanno permesso a molte imprese di fare il salto di qualità".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lavoro, si cresce: "In che modo? Tante cessazioni, know how perso"

VeneziaToday è in caricamento