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Cronaca

Il Casinò torna in attivo: "Ma con i ricorsi dei sindacati c'è il rischio che salti il banco"

L'hanno dichiarato il sindaco Brugnaro e l'assessore al Bilancio, Zuin: "Il Comune potrebbe dover pagare 17 milioni di euro, così posto di lavoro a rischio per tutti i 572 dipendenti"

Casinò sempre più chiave di volta del futuro delle casse lagunari. La Casa da gioco, però, naviga in acque agitate, non solo in fatto di conti, ma anche per quanto riguarda rapporti sindacali che hanno portato anche a interpellare i giudici. Se da una parte in Consiglio comunale il sindaco Luigi Brugnaro giovedì sera ha sottolineato che "il Casinò, sia pure di poco, è tornato in attivo e segna un'inversione di tendenza", dall'altra invece l'amministrazione in una dura nota dichiara che, nel caso in cui i giudici dessero ragione ai sindacati nelle loro rivendicazioni, non si potrà che mettere in liquidazione la società, con il rischio che i dipendenti della Casa da gioco perdano il posto di lavoro. Si parla di numeri da grande azienda: in ballo oltre 500 posti di lavoro. "A fine anno potremmo chiudere con un attivo di 600mila euro - ha sottolineato il primo cittadino - il nostro impegno è di difendere i posti di lavoro".  

"Vogliamo difendere il Casinò" 

Già ad aprile, però, era stato lanciato l'allarme, cui erano seguite due trattative sindacali e un'ondata di scioperi: "Noi crediamo che il Casinò debba rimanere pubblico e debba essere rilanciato - ha detto il sindaco Brugnaro rivolto al Consiglio - Bisognava ripartire da zero, togliendo stratificazioni delle norme che si sono accumulate negli anni, ma su questo abbiamo trovato l'indisponibilità dei sindacati. Nel frattempo abbiamo cominciato a intervenire sulla macchina del Casinò, soprattutto a Ca' Noghera. Immaginiamo un restyling, ma stiamo agendo anche nei confronti della società immobiliare della Casa da gioco. Alcuni terreni del Quadrante di Tessera saranno venduti per costruire il nuovo stadio". 

Rischio che salti il banco

Il Comune di Venezia ritiene che se i ricorsi giudiziari presentati in questi mesi dai sindacati dei dipendenti del Casinò municipale (contro l'applicazione del regolamento, e per comportamento anti-sindacale) fossero accolti, la società della Casa da gioco sarebbe condannata a pagare "un importo stimato in circa 17 milioni di euro per 155 persone (di cui 70 cessati)", e ciò "determinerebbe l'impossibilità di garantire la continuità aziendale". Lo ha spiegato l'assessore al Bilancio, Michele Zuin, in una nota letta al parlamentino locale. Secondo la previsione di Ca' Farsetti "la perdita di conto economico sarebbe di una entità tale da portare in negativo il patrimonio netto e viste le somme in gioco il socio Comune non avrebbe la possibilità di ricapitalizzare", né potrebbe assorbire "un minor trasferimento in termini di entrate nel proprio bilancio, se non a rischio di un disequilibrio finanziario strutturale". In questa ipotesi, ha illustrato Zuin, "non rimarrebbe altro che l'avvio di una procedura concorsuale che metterebbe a rischio l'operatività e il posto di lavoro di tutti i 527 dipendenti, con il relativo indotto (stimato in oltre 200 persone)".

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