rotate-mobile
Cronaca Marghera

Rischio idrogeologico, a Marghera e Moranzani arrivano 61 milioni

Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro mercoledì mattina a Roma per firmare l'accordo di programma per ottenere i finanziamenti europei

Una firma che garantirà tanti soldi per i territori che soffrono di problemi dal punto di vista idrogeologico. Frane, allagamenti e problemi connessi con eventi atmosferici estremi sono forse l'emergenza nazionale principale in queste ultime settimane (e il ricordo del tornado che ha devastato la Riviera del Brenta l'8 luglio scorso è un ricordo ancora vivo per molti). Per questo motivo a Roma, a Palazzo Chigi, mercoledì mattina è stato firmata una serie di accordi di programma che dovrebbero permettere lo sblocco di ingenti fondi europei che verranno utilizzati per lenire le criticità del territorio. 

Presente alla firma, con il presidente del Veneto Luca Zaia, anche il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, che da par suo solo 24 ore prima ha chiesto interventi del Governo all'interno della Legge di Stabilità. Non è escluso che quindi con il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, presente alla firma degli accordi, non si sia parlato anche della specificità del capoluogo lagunare. Fatto sta che un risultato Venezia l'ha portato a casa: nel dettaglio le risorse messe a disposizione grazia ai fondi europei sono 653 milioni di euro, cui si aggiungono altri 150 cofinanziati dalle Regione. Totale 800 milioni circa. Di questi 109,7 andranno in Veneto. In laguna a loro volta arriveranno 61 milioni di euro per la realizzazione del progetto di messa in sicurezza del bacino del Lusore, di concerto con il consorzio Acque Risorgive. Si tratta di un investimento già annunciato e finanziato dal Cipe ad agosto scorso, nell'ambito del progetto #ItaliaSicura. 

"In questo anno abbiamo impostato un lavoro che ci permetterà anche nelle prossime azioni da mettere in campo con le Regioni tempi più rapidi - ha commentato Galletti - Abbiamo cominciato con molta serietà, questo è il primo atto e devo dire che è stato faticosissimo. Da un punto di vista amministrativo credevo di metterci meno tempo di quello che alla fine abbiamo impiegato". 

Infatti "ci abbiamo messo molto tempo sia perché la burocrazia in questa prima fase è ancora molta, sia perché abbiamo dovuto fare un lungo lavoro di ricognizione che ci servirà però anche per il futuro delle scadenze che ancora ci aspettano. Abbiamo fatto una mappatura seria di tutte le emergenze sul territorio e le abbiamo messe in ordine di priorità". Due i criteri utilizzati: "Il primo riguarda le persone messe a richio dal possibile evento alluvionale estremo, quindi un criterio di pericolosità - ha spiegato il ministro - infatti oggi finanziamo tutte le grandi aree metropolitane perché lì sono concentrate più persone, quindi il rischio è per loro più elevato.  Il secondo è lo stato di avanzamento della progettazione. Non vogliamo ripetere gli errori del passato quando si finanziavano opere ancora nemmeno progettate, per cui le risorse rischiavano di rimanere ferme a lungo".  

IL COMMENTO DEL PRESIDENTE DEL VENETO LUCA ZAIA

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Rischio idrogeologico, a Marghera e Moranzani arrivano 61 milioni

VeneziaToday è in caricamento