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Cronaca Jesolo / Via Roma Destra

Lite tra prostitute finisce con le minacce di morte, il protettore: "Via o ti ammazzo"

La rissa mercoledì sera a Jesolo ha coinvolto nove prostitute, tra cui una 21enne ferita con un cacciavite, e tre uomini. Tra gli oggetti sequestrati un coltello e una mazza

Occupare il posto "migliore" per poter lavorare: è questo il motivo della violenta lite scoppiata tra prostitute mercoledì sera, attorno alle 23.30, a Jesolo in via Roma Destra.

A pochi passi dai locali del litorale, una 21enne di origine ungherese, V.A.B., si era fermata sullo stesso tratto di strada di altre due connazionali, L.L. di 20 anni e V.V. di 23. La donna, appena si è avvicinata alle due avrebbe ricevuto delle minacce di morte: "O te ne vai o ti ammazziamo, questo è il nostro posto". A quel punto la giovane, andata in cerca dell'aiuto di un'altra connazionale 29enne, K.K., anche lei prostituta, è stata notata da un 41enne ungherese, L.J, il protettore della due. L'uomo le avrebbe subito intimato di allontanarsi, minacciandola ancora di morte. La 21enne, impaurita, ha allora chiamato il 113 e il suo compagno, un 33enne ungherse. In pochi minuti si è scatenata una violenta lite. Le altre due lavoratrici che si trovavano già sul posto si sono scagliate contro di lei, colpendola con calci e pugni mentre il protettore la feriva contemporaneamente con un cacciavite alla mano e al ginocchio. Arrivati sul posto gli agenti hanno quindi separato i contendenti trovando a terra, oltre al cacciavite, anche un coltello da cucina e uno spray al peperoncino.

Nel frattempo in zona si era fermata anche una Bmw blu scuro con targa straniera guidata da M.C. un 35enne romeno. Fermato per accertamenti, la polizia nella vettura ha trovato: una pistola con tappo rosso tipo beretta 98, di colore nero, un manganello in ferro con rientro del bastone , un dispositivo per neutralizzare l’antitaccheggio (di quelli che utilizzano i negozianti per rimuovere la polacca antitaccheggio sulla merce) e una potente calamita, che viene utilizzata per aprire le porte blindate. Portati al commissariato, V.V., L.L. e L.J. sono stati denunciati in stato di libertà, in concorso, di lesioni personali aggravate e di minaccia aggravata ai danni di V.A.B. mentre M.C. è stato denunciato in stato di libertà per porto di armi od oggetti atti ad offendere. Il Questore di Venezia ha emesso nei confronti delle nove prostitute e dei tre uomini fermati la misura del foglio di via obbligatorio dal Comune di Jesolo per due anni.

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