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Cronaca Santa Croce / Giardini Papadopoli

Rissa tra tifosi del Venezia: in arrivo altri indagati tra i gruppi di ultrà rivali

Domenica una zuffa tra componenti del Gate 22 e quelli dei Vecchi Ultrà 1988 per motivi politici. Un giovane va all'ospedale col cranio fracassato, un altro, M.Z. viene fermato per tentato omicidio

Il calcio non c'entra nulla. O forse c'entra, ma solo come motivo per trovarsi fuori dallo stadio. Poi è il resto che viene a galla. E quel "resto" sono odi tra gruppi del tifo organizzato. Per motivi ideologici, specie politici. E' in stato di fermo M.Z., 28enne residente nella terraferma veneziana. L'accusa per lui è di tentato omicidio, dopo aver colpito con un oggetto metallico (alcuni testimoni avrebbero focalizzato un martello) due giovani del gruppo "rivale". L'aggressore fa parte del Gate 22, di sinistra, le vittime del pestaggio, invece, erano dei "Vecchi Ultrà 1988", di destra. Gruppo sciolto ad agosto che è confluito nella Curva Sud. Nonostante il gruppo non esista più, però, i suoi ex componenti continuano a farsi riconoscere con quel nome. Per questo le divisioni sono rimaste.

GIOVANE FERMATO PER TENTATO OMICIDIO: I DETTAGLI

La cronaca spiccia dice che poco dopo le 11 di domenica una quindicina di persone viene a contatto all'ingresso dei Giardini Papadopoli. Volano parole grosse, spintoni. Poi, a un certo punto, i due colpi che partono improvvisi. Uno alla testa di un 23enne di Eraclea, che gli sfonda il cranio, l'altro al fratello del ferito, 20enne, che viene colpito alla spalla. Quelli del Gate 22 sono in maggioranza, e i due colpiti rimangono a terra. Il più grave, il 23enne, è stato operato d'urgenza all'ospedale dell'Angelo di Mestre, per poi uscire dalla Rianimazione stamattina. Ora si trova nel reparto di Neurochirurgia in prognosi riservata. Il fratello, invece, ne avrà per dieci giorni prima di guarire.

A GIORNI TAVOLO TRA I TIFOSI CON IL COMUNE

Il calcio in tutto questo non c'entra. C'entra la politica, e l'odio tra le persone. Vista la malparata una decina di giovani si allontanano dal luogo dell'aggressione per spostarsi nella zona della Procura. Vengono però inseguiti da un carabiniere, che, sulla base delle indicazioni raccolte da un ristorante, individua i tifosi e intima loro l'alt. Tra di loro non c'era M.Z., nonostante i supporters fossero del "Gate 22". Lui, operaio, è stato bloccato dai carabinieri sono in tarda serata, mentre si trovava per strada ai confini con la provincia di Treviso. Era stato raggiunto da un provvedimento di Daspo negli anni passati, ora scaduto. E si era reso protagonista anche di disordini per quanto riguarda il basket e i comizi politici. Tempo fa andò a disturbare con altri sodali un comizio del prosindaco di Treviso Giancarlo Gentilini.

Se l'atto dell'aggressione oramai sembra essere stato ricostruito con precisione, il "contesto" è ancora nebuloso. Non è chiaro infatti il motivo scatenante della "scintilla", e nemmeno se gli altri presenti possano aver preso parte alla zuffa. In questo senso tra la decina di giovani portati nella caserma del Comando provinciale di San Zaccaria potrebbero scaturire nuovi indagati. La rissa è già reato di per sé. Al vaglio quindi le posizioni degli altri coinvolti, anche attraverso le telecamere di sorveglianza, su cui si continuerà a lavorare in questi giorni. Tra gli identificati c'erano persone già raggiunte da Daspo in passato. Per ora, come spesso accade in questi casi, i componenti dei due gruppi si scaricherebbero la responsabilità a vicenda.

L'arma del delitto (martello, spranga o asta che sia) non è stato ritrovato. Con ogni probabilità è finita in fondo a qualche canale. Se però la versione del martello fosse confermata, per M.Z. la situazione potrebbe ulteriormente aggravarsi, configurando una possibile premeditazione.

Intanto l'assessore allo Sport Andrea Ferrazzi, nel condannare l'accaduto, ha invitato tutte le tifoserie a un tavolo comune da svolgersi nei propri giorni. Bocche cucite dalla società Unione Venezia, almeno fino a domani, quando potrebbe commentare il tutto il direttore sportivo Andrea Gazzoli. Silenzio, e c'era da aspettarselo, anche dai gruppi organizzati del tifo.

 

 

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