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Cronaca

Referendum al cardiopalma, il "Sì" in Actv vince di soli cinque voti

Dipendenti spaccati a metà sull'intesa siglata da azienda e sindacati. La appoggiano in 1041 mentre in 1036 avrebbero voluto ripartire da capo

Un accordo sindacale che ha diviso i dipendenti Actv in due. Del resto i numeri parlano da soli. Il referendum tra i lavoratori dell'azienda di trasporto pubblico si è concluso con la vittoria del "sì", ma solo per cinque voti di scarto. I favorevoli sono stati 1041 e i contrari in 1036. Hanno votato in 2113, su 2773 aventi diritto. Dunque all'incirca tre su quattro hanno voluto esprimere il proprio parere. Come riportano i quotidiani locali, lo spoglio è stato vissuto con il fiato sospeso dai rappresentanti sindacali e dai dirigenti, ora legittimati ad andare avanti sulla strada intrapresa in fatto di accordi sulle indennità.

Ma naturalmente di questa spaccatura si dovrà tenere conto. "Apprendo da fonti sindacali con soddisfazione la vittoria del sì. Una vittoria peraltro di strettissima misura che imporrà in futuro una particolare attenzione al ricompattamento di tutti i lavoratori attorno a un piano e alle sue azioni conseguenti, tutte finalizzate a rendere Actv competitiva ed efficiente in vista delle sfide del mercato - commenta l'amministratore delegato di Avm Giovanni Seno - La nostra azienda deve e dovrà essere percepita come un bene comune e non solo appannaggio dei sì maggioritari".

Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente di Actv Luca Scalabrin: "Seppur di stretta maggioranza hanno vinto i sì, approvando un referendum importante e frutto di un serio confronto tra l’azienda, le parti sindacali e i lavoratori - dichiara - Mi auguro che questo risultato possa rappresentare la base di partenza per un percorso che non sarà semplice ma che tutti, noi in primis, ci dobbiamo impegnare a rispettare. Mi auguro che eventuali possibili polemiche non vadano nelle direzione di inficiare un risultato che da oggi dovrà essere perseguito per il raggiungimento degli obiettivi comuni prefissati". 

Secondo il piano industriale e l’accordo raggiunto con i sindacati in tre anni sono previsti duecento prepensionamenti e 130 riconversioni con recupero di professionalità. In questo modo si scongiurerebbero eventuali licenziamenti. "Prendo atto del risultato positivo, seppur di misura, del referendum tra i lavoratori Actv - commenta l'assessore alla Mobilità Ugo Bergamo - non posso che esprimere la più viva soddisfazione poiché esso consente l’avvio concreto del Piano di risanamento aziendale che permetterà all’azienda di recuperare competitività ed efficienza e di presentarsi, quando arriverà la stagione delle gare, con tutti i requisiti per continuare ad essere il soggetto fornitore del servizio di mobilità alla città".

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