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Cronaca

Accusati di voler mettere una bomba a Rialto: i 3 kosovari hanno chiesto il rito abbreviato

La richiesta giovedì mattina in aula bunker nel corso dell'udienza preliminare del processo. Potranno contare sullo sconto di un terzo della pena. Il compare minorenne già condannato

Hanno chiesto il rito abbreviato Fisnik Bekaj, Dake Haziraj, Arian Babaj, i tre giovani di nazionalità kosovara accusati di progettare un attentato a Rialto arrestati a fine marzo dell'anno scorso dopo un blitz congiunto di polizia e carabinieri. La richiesta è stata formulata stamattina al giudice Massimo Vicinanza dai loro avvocati difensori, nel corso dell'udienza preliminare che si è svolta nell'aula bunker di Mestre.

Sconto di un terzo della pena

Il rito abbreviato evita il dibattimento in aula e permette di ottenere lo sconto di un terzo della pena: il processo si caratterizzerà solo attraverso l'analisi degli elementi raccolti dagli inquirenti nel corso delle indagini preliminari. I tre, che devono rispondere del reato di associazione con finalità di terrorismo, sono accusati di far parte di una cellula vicina all'Isis e di voler progettare un attentato a Venezia.

"Ad avere una bomba a Rialto..."

A preoccupare gli investigatori soprattutto un'intercettazione ambientale: "Con Venezia guadagni subito il Paradiso per quanti monafik (ipocriti) ci sono qua. Ad avere una bomba... a Rialto". La frase venne pronunciata, secondo gli inquirenti, da un quarto componente del gruppo, all'epoca diciassettenne. Quest'ultimo il 31 gennaio scorso è stato condannato in primo grado a 4 anni e 8 mesi di reclusione, sempre con rito abbreviato, e si trova detenuto in una struttura per minorenni in Sardegna. Si è sempre dichiarato innocente, al pari degli altri 3 suoi connazionali.

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