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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Marghera / Via Camillo Benso Conte di Cavour

Ritrovata la targa del monumento alle Foibe, era stata gettata in una siepe

Il manufatto era stato asportato dal monumento di piazza Martiri Giuliano Dalmati a Marghera la notte del 21 aprile scorso. E' stato scovato stamattina in un sacco nero nel parco di via Cavour

E' stata ritrovata dal personale di manutenzione aree verdi del Comune la targa commemorativa dei martiri delle foibe trafugata nella notte del 21 aprile a Marghera. Il manufatto era stato chiuso in un sacco nero e gettato in una siepe lì vicino, nel parco di via Cavour, dove è rimasta fino a stamattina. Lo sfregio che il monumento di piazza Martiri Giuliano Dalmati aveva subito, a pochi giorni dalla Festa della Liberazione, aveva indignato non solo i cittadini, ma anche la politica, con il vicesindaco Sandro Simionato che aveva espresso "netta condanna nei confronti di questo atto ignobile". Un episodio che, secondo l'esponente di Ca' Farsetti, denota "l'assoluta ignoranza storica di costoro che si rendono protagonisti di un gesto assolutamente idiota".

Come si può apprezzare dalla foto, la targa sarebbe comunque in buone condizioni. Molto probabilmente era stata asportata con l'utilizzo di un flessibile. Il manufatto ora verrà restituito alla municipalità e al presidente dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, che si occupa della gestione del monumento e che nei giorni scorsi aveva auspicato un rapido riposizionamento del maltolto. E' ancora il "numero due" del Comune Simionato a commentare: "Se mai ci riproveranno - spiega - sappiano che otterranno solo una maggiore e più profonda consapevolezza in tutti i cittadini dell’orrore provocato da quello che, come ci ha ricordato il presidente Napolitano, fu 'un vero e proprio moto di odio e di furia sanguinaria, che assunse i contorni di una vera e propria pulizia etnica'".


L'episodio del 21 aprile, su cui sta indagando la Digos, non è il primo che vede protagonista il monumento di piazza Martiri delle Foibe. Nella sua (breve) vita l'opera è stata imbrattato e sfregiato più volte. In un "raid" venne rovinato con spray di colore rosso disegnandoci sopra una falce e martello.

 

Questi teppisti che agiscono di nascosto, come ladri, devono sapere che Marghera e la città di Venezia conoscono bene la storia del Novecento, non la dimenticano - afferma il capogruppo dell'Unione di Centro in Consiglio comunale Simone Venturini - Gli eccidi delle foibe sono una pagina drammatica ormai ben impressa nella memoria collettiva del nostro Paese. Chi nega tutto ciò con le parole o con i gesti dimostra esclusivamente profonda ignoranza e rafforza il sentimento di vicinanza che i veneziani provano verso gli esuli giuliano-dalmati e i parenti delle vittime".

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