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Cronaca

Fronte comune dei sindaci metropolitani: "Ma i grandi eventi sono tutti sulle nostre spalle"

A lanciare il sasso giovedì da Venezia è il primo cittadino di Napoli, De Magistris: "Aree troppo militarizzate". Unità d'intenti su autonomie, lotta allo smog e sicurezza urbana

Un fronte comune al di là delle casacche politiche, da Nord a Sud. "Perché qui davanti avete le risorse principali del Paese", ha dichiarato il presidente dell'Anci, il barese Antonio Decaro. A Ca' Farsetti giovedì mattina si è tenuto il coordinamento dell'Associazione nazionale Comuni italiani dei sindaci metropolitani: un faccia a faccia che riveste una certa importanza anche per l'approssimarsi delle elezioni politiche. "Presenteremo una nostra piattaforma di idee e richieste che sottoporremo a coloro che si candidano a governare questo Paese - ha continuato Decaro - Partiremo dalle esigenze urbane e sottolineeremo che c'è comunque bisogno di una riforma della legge Delrio, noi lo chiamiamo 'tagliando', per determinare migliori sinergie tra Città metropolitane e Regioni". 

Grandi eventi 

I primi cittadini (oltre a Luigi Brugnaro per Venezia e a Decaro per Bari, c'erano tra gli altri Enzo Bianco per Catania, Massimo Zedda per Cagliari, Luigi de Magistris per Napoli, oltre ai rappresentanti delle altre principali città italiane) si sono mostrati uniti nelle richieste e nei progetti. A finire nel mirino è stato soprattutto il decreto Minniti sulla sicurezza urbana, sia per quanto riguarda l'organizzazione di grandi eventi, sia in fatto di contrasto alla microcriminalità: "Il nostro Paese ha nella cultura il mezzo per costruirsi il proprio futuro, ma per i grandi eventi si scaricano sui sindaci troppe responsabilità e dispendio di risorse - ha attaccato De Magistris, descrivendo lo scenario post piazza San Carlo a Torino - Non siamo più disponibili a una militarizzazione dei territori in merito alla cultura". Un esempio di quanto sia difficile mettere a punto la macchina della sicurezza in certi frangenti si è verificato pochi giorni fa proprio a Venezia, dove fervono i preparativi per il Volo dell'Angelo: "Noi crediamo nell'idea che attraverso la sicurezza si possa creare anche fruibilità - ha commentato a margine della conferenza stampa il sindaco di Venezia, Brugnaro - Quando fai dei cambiamenti in una città così complessa è chiaro che crei degli scompensi che cercheremo di limare. Nella gestione dei flussi in queste occasioni abbiamo sempre insegnato agli altri, come per il Redentore. In Lista di Spagna è stata chiusa una transenna quando non si sarebbe dovuto e sul problema dei cittadini domiciliati interverremo con dei cartellini".

Sicurezza urbana 

Le richieste al governo ("qualunque sarà") riguarderanno anche la possibilità di avere effettivi strumenti contro chi crea allarme sociale. Nei prossimi giorni saranno emanate le linee guida da parte del ministero dell'Interno sul decreto Minniti per individuare le aree in cui sarà possibile l'applicazione del daspo urbano: "Noi vogliamo poter decidere e contare con ordinanze efficaci", ha sottolineato sul punto De Magistris. Enzo Bianco, primo cittadino di Catania, si è spinto a chiedere "non un decreto, ma una legge del Parlamento sulla sicurezza urbana. Ora abbiamo finalmente la possibilità di interloquire con Prefettura e Questura su temi che preoccupano i cittadini". 

Lotta allo smog

Altri nodi da sciogliere sono la lotta allo smog e i rapporti a volte non certo "tranquilli" con le Regioni: "Stiamo predisponendo un piano contro l'inquinamento - ha spiegato il coordinatore Decaro - Abbiamo ottenuto 1,4 miliardi di euro per interventi infrastrutturali per le aree metropolitane e ce ne saranno assegnati altri 6. In più ci sono stati garantiti 200 milioni di euro l'anno fino al 2032 per la sostituzione del parco mezzi del trasporto pubblico locale". Le risorse, dunque, ci sono: "Ci saranno anche fondi per opere infrastrutturali e per la mobilità sostenibile - ha continuato il numero uno Anci - cui si aggiungeranno 30 milioni di euro in 3 anni per i capoluoghi delle aree metropolitane". 

Braccio di ferro con le Regioni 

Il tutto in un quadro ancora troppo poco chiaro sul fronte di competenze e autonomie: "Intendiamo portare in fondo un tavolo tra sindaci metropolitani e governo, chiunque esso sia - ha spiegato il coordinatore delle Città metropolitane, Dario Nardella - Proprio a fronte di questa unità, oggi ribadiamo il totale supporto alla città di Milano nella battaglia che sta conducendo per portare in Italia la sede dell'Ema. C'è un tema, però. Le Città metropolitane sono il motore delle regioni, sono le porte d'ingresso principali per l'innovazione e la competitività. Non possono rinunciare alle proprie autonomie, per questo stiamo allacciando un rapporto stretto con le istituzioni comunitarie". Parole che giungono dopo che in più occasioni Regioni e nuovi Enti territoriali sono entrati in rotta di collisione per decidere chi dovesse tenere per sé competenze per il governo del territorio: "Ora l'intesa si è trovata, ma sia chiaro che il futuro dell'Italia passa attraverso di noi", ha concluso Decaro. 
 

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