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Cronaca Camponogara

"Ho lasciato tutto e ho fatto fortuna in Perù: l'Italia non dà futuro, ma tornerò per amore"

Roberto Scocco, 36enne di Camponogara, dal 2009 produce cereali andini in aiuto ad anziani e bisognosi del Paese sudamericano: "Sulla mia fabbrica c'è il vessillo di San Marco"

"Credo che l'Italia debba restituirci il diritto a sognare, qui in Perù è ancora concesso. E' una terra dalle mille possibilità". A parlare è un imprenditore innamorato di Venezia e della madrepatria, legato a doppio filo alla laguna e a Camponogara, paese in cui ha vissuto fino al 2009. Fino alla decisione di attraversare l'oceano per cambiare vita. "Ho lasciato tutto perché non c'era alcuna prospettiva. Prima ho lavorato da Mediaworld e come venditore per varie aziende. Ma la possibilità di poter contare sul futuro è un'altra cosa", sottolinea Roberto Scocco, 36enne amministratore dell'azienda "Peruanita Eirl" di Arequipa, una delle città principali dello Stato sudamericano. 

Assieme alla moglie ora dà lavoro a una decina di persone e i fatturati stanno continuando a crescere. Sul tetto della fabbrica specializzata in produzione di cereali andini sventola il vessillo di San Marco, a dimostrazione che le radici veneziane continuano a essere un riferimento fondamentale. Anche a migliaia di chilometri di distanza. Anche quando il tentativo di tornare "a casa" è andato a vuoto, nel 2012. Per 6 mesi Roberto Scocco aveva deciso di ascoltare il cuore e di rimettersi in gioco in Veneto: "Ho anche contattato la Regione chiedendo se ci fossero programmi di reinserimento per chi, come me, è andato a lavorare all'estero. Ma non c'era nulla. Solo per chi è disoccupato. Così si perdono risorse importanti - sottolinea Scocco - Le settimane sono diventate mesi e non si è aperta alcuna prospettiva. Speravo in un futuro nel Veneziano, invece sono dovuto tornare in Perù, dove ora la mia azienda si sta allargando". 

A soffocare risorse, abilità e conoscenze è soprattutto la burocrazia. "Qui i controlli sono finalizzati a permetterti di lavorare. Se qualcosa non va ti danno il tempo di aggiustare il tiro - spiega Scocco - in Italia è diverso. Ad Arequipa Fulvio fa le pizze, per esempio, e un altro amico si è inventato la consegna a domicilio di lasagne. Le cucina in un piccolo locale e sta andando forte. In Italia sarebbe impossibile". 

Il messaggio vuole essere incoraggiante: "In Perù come in altri Paesi ci sono diverse opportunità - sottolinea il 36enne di Camponogara - ma occorre conoscere la realtà in cui ci si muove. Molti italiani arrivano qui convinti di avere una marcia in più e se ne vanno via con la coda tra le gambe. I meccanismi sono diversi, così come i bisogni e i consumi. Serve umiltà e voglia di fare. La stessa che mi spinge a credere che prima o poi tornerò a Venezia, quando le cose cambieranno in positivo e si apriranno possibilità per chi vuole emergere e non annegare nella monotonia e incertezza di un impiego che non ti soddisfa. Con in più il rischio di restare senza lavoro da un momento all'altro. La vita è una sola e dobbiamo impegnarci al massimo per raggiungere i nostri sogni. Nel 2012 ero tornato, ma non ho trovato ciò che cercavo". 

Intanto il presente per Roberto Scocco e la moglie si chiama "Peruanita Eirl", azienda che produce amaranto e quinoa per programmi sociali in appoggio alla popolazione peruviana. Con un occhio di riguardo soprattutto nei confronti di famiglie con problemi economici, magari con minori e anziani a carico: "Lavoriamo soprattutto con il Governo e le municipalità, partecipando a bandi pubblici di concorso - conclude Scocco - si tratta di prodotti solubili in acqua o latte, coltivati senza pesticidi da piccoli produttori locali. In questo modo rispettiamo l'ambiente e abbiamo anche un'utilità sociale. Il grande passo nel 2015 è l'introduzione dei nostri prodotti (soprattutto avena solubile nel latte) in alcuni supermercati locali attraverso la marca "Maxifort", segno che le cose stanno costantemente migliorando. L'Italia e Venezia, però, restano nel mio cuore - conclude - Tornerò per amore, quando il mio Paese me ne darà davvero la possibilità. Per ora resto in Perù, una terra in cui ancora è possibile sognare". 

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