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Cronaca

Rocchetta per il gip era "istruttore e ideologo dei separatisti veneti"

Il suo collega Diego Bottacin, dopo averlo visitato in carcere, parla però di un uomo sereno e senza paure, colpevole solo di "qualche ingenuità"

La procura di Brescia continua a tenere nel mirino l'ex parlamentare leghista Franco Rocchetta, fondatore di Liga Veneta e finito sotto inchiesta durante l'arresto dei 24 secessionisti veneti trovati in possesso di un mezzo blindato “fai da te”; basandosi su alcune intercettazioni il gip avrebbe sottolineato il ruolo di Rocchetta quale “ideologo e formatore culturale politico”.

I COMMENTI DI ZAIA: IL VIDEO

PARLA BITONCI: "SOLIDARIETÀ PACIFICA"

LEZIONI DI SECESSIONE – Dalle telefonate in possesso dei Ros dei carabinieri il gip evidenzia come l'ex parlamentare avesse tenuto delle vere e proprie lezioni “finalizzate a formare coloro che subito dopo l'azione insurrezionale dovranno instaurare i contatti con gli altri stati”. Nell'ordinanza di custodia cautelare il gip riporta inoltre che “nonostante la formale assenza di cariche nel governo Serenissimo la continuità dell'apporto causale allo sviluppo dell'attività dell'associazione consente di formulare un giudizio di intraneità al sodalizio, pur dovendosi escludere un ruolo diretto nella fase costitutiva, e una posizione direttiva o organizzativa”. Vi è, in buona sostanza, "la piena adesione al progetto del sodalizio e il ruolo carismatico di ideologo e formatore", almeno stando alle conclusioni del magistrato.

LA COSTRUZIONE DEL "TANKO" IN UN VIDEO

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DAL CARCERE – Del tutto diverso il tono usato dal consigliere regionale Diego Bottacin, che ha incontrato Rocchetta in prigione e ha raccontato lo scambio ai microfoni della trasmissione “La Zanzara”. Bottacin spiega che il collega è di buon umore, che ha letto a sua volta le pagine dell'ordinanza, ma che si sente sereno: a parte qualche ingenuità, crede, per la maggior parte si tratterebbe di fraintendimenti. Poi il consigliere regionale ha raccontato di come Rocchetta stia ora cercando di comunicare con i suoi compagni di cella, e abbia per questo richiesto un dizionario di ungherese, mentre “un po' di slavo e di arabo” lo parla già, stando alle parole di Bitonci. Per quanto riguarda invece la solidarietà leghista, l'arrestato ha voluto precisare “di essere stato lui a lasciare la Lega e di non essere mai stato cacciato”.

Un "Tanko" li seppellirà: le foto dal web

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