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Cronaca

Emergenza siccità, due incendi e altri roghi in regione. Bettin invoca un piano delle istituzioni

Bettin: «Temperature tra i 2 e i 3 gradi sopra la media, l’inverno più caldo degli ultimi quarant’anni. Il sindaco Brugnaro convochi il Consiglio metropolitano e chieda alla Regione di fare altrettanto». Zaia: «Sotto stretta osservazione la qualità dell'aria»

Un inverno tra i più caldi degli ultimi anni, la carenza di piogge che prosegue a oltranza e l'allarme per il cambiamento climatico. Due incendi a sterpaglie ieri, uno a Sant'Erasmo che ha mandato in fumo mezzo ettaro a nord dell'isola, e l'altro a Campalto in barena, in un'area inaccessibile, tanto che si è dovuto alzare l'elicottero da Bologna perché in quel momento, essendoci altre emergenze roghi in regione, gli altri erano impegnati. Non si conoscono ancora le cause delle fiamme, ma a prendere fuoco è stata erba in entrambi i casi. 

«Le istituzioni si attivino subito - esordisce il consigliere comunale Gianfranco Bettin (Verde Progressista) - si convochino Comune e Città metropolitana. Gli incendi che, in questi giorni, hanno colpito diverse zone della provincia e della regione non sono che un segno molto preoccupante del vero rischio di questi mesi - la siccità - aspetto cruciale della grande minaccia della nostra epoca, la crisi climatica»

C'è allarme lanciato da Arpav, agenzia regionale per l’ambiente, che ha fornito i dati sulle temperature. «Sono state tra i 2 e i 3 gradi sopra la media - continua il consigliere -: l’inverno più caldo degli ultimi quarant’anni. Tra ottobre e marzo è caduto il 40% di neve in meno rispetto alla media. Ancor peggio le precipitazioni piovose, ridotte del 65%. L’impatto sui corsi d’acqua è pesantissimo, con la portata dei fiumi ridotta ai minimi storici. Anche in profondità il danno è gravissimo, con l’impoverirsi delle falde acquifere e il ridursi delle risorse idriche immagazzinate inferiore del 70% rispetto alla media stagionale».

Si ripropone in modo urgente la questione degli invasi, i bacini dove raccogliere l’acqua di pioggia o neve in vista della stagione estiva. «Gli invasi del Veneto trattengono solo il 5% delle precipitazioni di un anno (in Italia l’11%) L’impatto di questa situazione sull’ambiente naturale e sulle attività agricole - oltre che sulla salute umana - è drammatico - prosegue Bettin -. Serve un piano urgente anche attingendo ai fondi del Pnrr, per potenziare gli invasi, ridurre gli sprechi negli usi dell’acqua (più del 30% va infatti perduta nella rete idrica), sostenere le attività più colpite. Il sindaco del Comune e della Città Metropolitana di Venezia, Luigi Brugnaro, convochi subito il Consiglio metropolitano e chieda alla Regione Veneto di fare altrettanto e di responsabilizzare lo Stato. I danni rischiano di essere peggiori se non si metteranno in campo risorse e piani adeguati e tempestivi».

La Regione, alla luce delle criticità riscontrate dopo lo scoppio degli incendi in provincia di Belluno, ha dichiarato lo stato di crisi. «Personalmente e con tutte le strutture della protezione civile regionale – informa Zaia – stiamo monitorando da giorni la situazione, che riguarda più province del Veneto. Siamo già intervenuti tempestivamente in varie situazioni per assicurare il ritorno alla normalità. Stiamo inoltre tenendo sotto stretta osservazione la qualità dell'aria».

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