rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Ancora acque agitate a Ca' Farsetti, i sindacati rompono le trattative col Comune

Le sigle: "Ci è stato chiesto di avallare 'a scatola chiusa' i progetti dell'amministrazione. O il sindaco riprende il dialogo o sarà mobilitazione". Romor: "Avanti con chi ci sta"

Trattative interrotte e minaccia di mobilitazione generale "se il sindaco Brugnaro non deciderà di riaprire il confronto". Dopo quelli che sembravano essere dei passi avanti nel tavolo per la firma del nuovo contratto decentrato dei lavoratori comunali, all'alba di mercoledì è arrivato il brutto stop. Erano le 6 di mattina quando Cgil, Cobas, Csa, Diccap, Uil e la Rsu hanno annunciato che alle trattative con il Comune di Venezia non avrebbero più partecipato.

"A scatola chiusa"

"L'assessore al Personale, Paolo Romor, ha deciso, evidentemente sulla base di valutazioni politiche estranee al merito del confronto, di chiedere alle organizzazioni l’avallo a scatola chiusa di tutti i progetti specifici dall’amministrazione - dichiarano i rappresentanti dei lavoratori in una nota - Un comportamento grave e inaccettabile della delegazione trattante di parte pubblica, che ha chiesto di invertire la discussione del tavolo di trattativa, a differenza di quanto deciso in Prefettura, e quindi di discutere la parte normativa solo a seguito della condivisione delle scelte economiche, rimettendo poi in discussione pure quest'ultima scelta". 

La replica di Romor

Parole cui ribatte lo stesso Romor, che fornisce una versione molto diversa dalle faccenda: "Abbiamo fatto notte, ma vediamo l'alba - dichiara - Sono fiducioso che finalmente arriveremo alla firma dell'accordo complessivo sulla parte economica, che porterà al comparto oltre 5,2 milioni di euro. Certo, lo faremo con chi ci sta e non con chi ha già preannunciato lo sciopero generale. L'accordo era a portata di mano. Ma ecco il colpo di coda finale: sorprendentemente sindacati e rsu hanno giocato al rilancio in maniera spregiudicata, e con un inspiegabile inversione di rotta, giustificata con un banale "ci siamo sbagliati, non abbiamo fatto bene i conti. A volte succede", hanno rimesso sul piatto il taglio lineare del fondo di tutte le PO e di tutte le indennità per specifiche responsabilità (ex UOC), quelle stesse indennità che il vigente contratto 2017-2019 prevede possano essere riconosciute anche alle categorie B e C. Siamo sicuri che queste sigle rappresentino l'interesse di tutti i lavoratori, iscritti e non iscritti al sindacato?"

L'accordo sembrava vicino

Nel giorno di San Valentino sembrava che i fronti opposti si fossero avvicinati, perlomeno per la parte economica, visto che erano stati previsti aumenti cospicui per i dipendenti in fatto di premi: "Al tavolo di venerdì scorso si era arrivati ad un’intesa di massima che doveva essere concretizzata martedì, dopo le dichiarate verifiche tecniche che intendeva fare la controparte, e che sarebbe dovuta servire a sancire una distribuzione più equa delle risorse - sottolineano i sindacati - Come organizzazioni sindacali e Rsu, nonostante giudicassimo non pienamente soddisfacenti le cifre economiche messe a disposizione, abbiamo difeso strenuamente questa impostazione anche in virtù della contemporanea discussione sul rinnovo del contratto degli Enti locali, concretizzatosi nella notte, il quale avrebbe determinato sicuri passi avanti anche nell’impianto normativo".

"Spetta a Brugnaro decidere se confermare la rottura"

I sindacati, però, di fronte alla pregiudiziale di condividere i criteri dei progetti senza contradditorio, si sono tirati indietro: "Si è chiesto, nei fatti, alle organizzazioni di avallare l’utilizzo di 1,5 milioni di euro andando anche a legittimare progetti come lo spostamento delle educatrici, la produttività nella polizia locale data in base a criteri tutt'altro che meritocratici o la possibile esclusione di interi settori. Eramo pronti a sottoscrivere l'intesa entro il 20 marzo, ma così non è possibile. La parte normativa è più importante di quella economica". L'attenzione ora si concentra sull'incontro di venerdì prossimo: "Purtroppo tra i sindacati c'è chi pensa di usare quel tavolo per fare politica a scapito degli interessi dei lavoratori - attacca l'assessore Romor - Venerdì pomeriggio c'è un tavolo di trattativa. Abbiamo già concordato in linea di massima la destinazione del fondo di produttività, ora, come da norma, dovremmo stabilire i criteri generali e gli ambiti di attività dei progetti specifici. Poi, visto il nuovo Contratto collettivo nazionale di lavoro sottoscritto ieri notte a Roma, procederemo all'aggiornamento dell'attuale contratto decentrato. Noi ci saremo, speriamo che tutte le sigle aderiscano all'appello".

Mognato (LeU): "Ennesima prova di inaffidabilità"

"Avevamo salutato con favore la pre-intesa sul contratto dei dipendenti del Comune di Venezia, raggiunta solo venerdì scorso grazie alla responsabilità delle organizzazioni sindacali - scrive Michele Mognato, candidato LeU alla Camera dei deputati -. La ritrovata disponibilità della giunta Brugnaro è stata immediatamente ritirata. Chi di noi si siederebbe a trattare con una persona che cambia continuamente idea, e che si rimangia anche le proprie stesse intenzioni nel volgere di qualche giorno? Purtroppo è lo stile padronale di questa giunta. Pretendere un'adesione piena e incondizionata ad un accordo che dà carta bianca ad una sola parte, e discrimina tra lavoratore e lavoratore, è un atto grave, per cui bene hanno fatto unitariamente le forze sindacali a constatare che l'amministrazione aveva ancora una volta cambiato idea. Non è la prima volta che assistiamo ai giravolta di un sindaco che si rimangia i suoi stessi impegni, e temo che non sarà nemmeno l'ultima".
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ancora acque agitate a Ca' Farsetti, i sindacati rompono le trattative col Comune

VeneziaToday è in caricamento