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Cronaca

Venezia capitale della cultura europea per tre giorni, attese 10mila presenze

Dal 23 al 25 novembre quattro sezioni per analizzare le tendenze future nel restauro e nel design. Il direttore Zovico: "Per la prima volta istituzioni e sistema fieristico uniti"

Sperimentare nel territorio nuove e inedite sinergie tra mondo della cultura e sistema economico, potenziando nel contempo le opportunità della rete tra istituzioni, mondo accademico e associazioni, pubbliche e private: è una delle possibilità offerte dal 'Salone europeo della cultura di Venezia', in programma dal 23 al 25 novembre prossimi nell'area Magazzini Ligabue.

 

L'edizione 2012 del Salone, organizzata da Expovenice e Nordesteuropa, è stata presentata oggi. "L'iniziativa - ha spiegato il direttore del salone, Filiberto Zovico - nasce dall'incontro di diversi aspetti, mettendo in rete una serie di realtà pubbliche e private, cultura e impresa, seguendo il motto della candidatura di Venezia a Capitale europea della cultura 2019. Per la prima volta, dunque, abbiamo messo insieme il sistema fieristico veneto e l'intero sistema istituzionale, a partire dalle università".

 

Zovico ha stimato per la tre giorni del salone diecimila presenze e ricordato l'articolazione in quattro diverse sezioni. Tra le novità, ha sottolineato "la nuova idea di cultura, che è anche fare, sposandosi con la tecnologia, e il ruolo dei giovani, con attualmente più di 130 volontari".

 

"Abbiamo deciso di sostenere il Salone - ha spiegato il presidente di Save, Enrico Marchi - perché lo vediamo come modo di far crescere il Veneto nella creatività e nell'innovazione, ma anche nella società. Per troppo tempo il Veneto è stato infatti visto come caricatura di se stesso, ma io credo che sia molto di più e che bisogna mantenere questi valori anche in futuro". Il presidente del Comitato scientifico Venezia 2019, Cesare De Michelis, ha detto che si cerca di offrire "risposte adeguate a una crisi che ha investito drammaticamente anche il mondo della cultura, costringendo a ripensare i modelli: il primo obiettivo che deve affrontare un salone di questo tipo deve essere questo, perché non ci sono soluzioni facili in tasca".

 

Del collegamento del Salone con la candidatura di Venezia a Capitale europea della cultura ha parlato anche l'assessore comunale Pierfrancesco Ghetti. "Il Salone - ha detto - si colloca perfettamente nello spirito della candidatura, coprendo settori interessanti come la proiezione verso il digitale. Una cultura che è futuro, ma anche la tradizione del restauro, in cui siamo particolarmente forti. E' dunque un'occasione importante per Venezia, nel suo cammino verso il 2019 che procede bene, non essendo calato l'entusiasmo verso la prossima tappa, che è la presentazione del dossier di candidatura". (ANSA)

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