Niente "Guardians" a San Marco, manca ancora la firma del Comune

Nel crollo di Ca' Farsetti e del suo Consiglio comunale, della sua Giunta e dello stesso sindaco, sono state molte le vittime incolpevoli travolte dalle macerie: dai fuochi d'artificio per il Redentore, salvati poi in extremis per evitare sommosse in piazza, agli ultimi emendamenti per la sicurezza della città lagunare, tante sono le delibere e le ordinanze rimaste orfane di una firma di Giorgio Orsoni o del suo esecutivo e, come riporta il Gazzettino, tra le tante perdite collaterali ora potrebbe esserci anche quella dei “San Marco Guardians”, gli “angeli custodi” dell'area marciana che nelle ultime estati si sono occupati di mantenere l'ordine pubblico e aiutare i turisti in difficoltà, affiancandosi in maniera efficace alle forze dell'ordine.

SENZA LA FIRMA – Durante l'anno il servizio d'ordine è stato mantenuto dall'Associazione Piazza San Marco, grazie anche alla sponsorizzazione di Costa Crociere, ma ora i 15 steward dalle maglie arancioni sono fermi in panchina, nonostante avessero dovuto iniziare a pattugliare le procuratie già il 9 giugno. Il benestare del Comune resta in sospeso e, con il sindaco dimesso, la Giunta azzerata e il Consiglio naufragato non c'è nessuno che possa prendere una penna e firmare. Tutte le speranze sono riposte nel commissario esterno che prenderà in mano la città fino alle prossime elezioni comunali, ma chiunque sia l'incaricato c'è il sospetto che la priorità, tra bilanci e rendiconti, non sarà data ai Guardians. Nell'Associazione si respira aria di delusione e rammarico anche perché, come spiega il presidente Alberto Nardi, ottenere le sponsorizzazioni non è stato affatto facile. Intanto, nel salotto buono di Venezia, si moltiplicano le segnalazioni di degrado e maleducazione, dalla sporcizia di tutti i giorni al caso limite di una famiglia fermatasi per cucinare un piatto di spaghetti su un fornelletto sotto le procuratie, passando per la continua battaglia tra bancarelle e venditori abusivi: qualche paia di occhi in più, insomma, sarebbero più che indispensabili.